Condannati per un’operazione di polizia del 2011, arrestati

Dal 2011 al 2014 il Commissariato di Lido e la Squadra mobile portarono avanti moltissime operazioni che ridimensionarono il fenomeno dello spaccio nel quartiere marinaro gestito dai Rom e diretto alla 'Catanzaro bene'

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    di Giulia Zampina

    All’inizio, 2011, fu l’operazione “Stretto antico”, diventata poi nel 2014 “Lido pulita”, passando per All Inclusive. Tutte operazioni condotte dalla Squadra mobile della Questura di Catanzaro, allora guidata dal primo dirigente Rodolfo Ruperti e dal Commissariato di Catanzaro lido agli ordini del vicequestore Giacomo Cimarrusti.

    Operazioni che hanno contribuito nel tempo a ridimensionare il fenomeno dello spaccio nel quartiere marinaro, gestito allora come ora da soggetti di etnia Rom e indirizzato  a consumatori della ‘Catanzaro bene’. Così si disse allora e così si continua a dire oggi.

    E lo scorso 9 gennaio i poliziotti  del Commissariato Sezionale di P.S. di Catanzaro Lido, oggi guidato dala commissario capo Antonio Trotta, hanno  dato esecuzione all’Ordine di carcerazione nei confronti del 39enne  Francesco Iannuzzi. Nella stessa giornata, personale della Squadra Mobile di Pavia, interessato dal Commissariato ha provveduto ad eseguire il medesimo ordine di esecuzione nei confronti della 41enne Lara  Farina. Entrambi coinvolti in quelle operazioni. Gli ordini di carcerazione sono stati emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali di Catanzaro in esecuzione di sentenza di condanna pronunciata nel 2017.

    L’attività investigativa, condotta dal Commissariato di Catanzaro Lido, da cui ha preso le mosse il processo che ha portato alla condanna dei sunnominati, risale al 2011 ed aveva riguardato i nuclei familiari di etnia ROM residenti in via Stretto Antico.

    Le indagini condotte avevano evidenziato un notevole volume di traffico di sostanze stupefacenti posto in essere dai soggetti coinvolti, costituiti da appartenenti alla comunità ROM e non, che si sviluppava tra l’accampamento di via Stretto Antico, la Stazione F.S. di Catanzaro Lido nonché alcuni locali pubblici notturni.

    Le risultanze delle investigazioni condotte avevano consentito di produrre. una copiosa informativa di reato nella quale venivano compendiate le condotte criminali ascrivibili ad un gruppo di persone, chiamate a rispondere in concorso dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di favoreggiamento personale e una serie di reati contro il patrimonio emersi nel corso delle indagini e riconducibili ai soggetti appartenenti al gruppo criminale attenzionato. 

    Il processo derivatone ha portato alla condanna, tra gli altri, del Iannuzzi e della Farina, riconosciuti responsabili del reato di detenzione per fini di spaccio di sostanze stupefacenti, infliggendo loro la pena della reclusione per 6 anni oltre a 24.000 euro di multa cadauno.

    Mentre il Iannuzzi veniva rintracciato da personale del Commissariato, i primi accertamenti espletati al fine di dar corso all’ordine di carcerazione nei confronti della Farina facevano emergere che la stessa risiedeva nella città di Pavia. Si richiedeva, pertanto, ausilio alla Squadra Mobile di quel centro che procedeva al rintraccio della medesima. Entrambi i fermati venivano, dopo le incombenze di rito, associati presso le Case Circondariali rispettivamente di Catanzaro e Vigevano per scontare le pene loro inflitte. 

     

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