L’autunno caldo del Pd. Tra sfide delicate e forse decisive

Candidature, congressi, nomine  e fronde interne. Nel fine settimana direzione regionale. I nodi da sciogliere non mancano 

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    di Antonio Cantisani

    L’autunno “caldo” del Pd. Così vari analisti politici hanno già ribattezzato le settimane a venire per i democrat calabresi, che dopo la pausa estiva si troveranno ad affrontare una lunga serie di sfide molto delicate e forse addirittura decisive per il futuro del partito.  
     
    Belvedere Marittimo Già questo week end si profila particolarmente ricco di impegni: l’epicentro sarà Belvedere Marittimo, teatro della festa regionale dell’Unità ma anche di una riunione della direzione regionale, convocata dal segretario Ernesto Magorno per domani pomeriggio o, in seconda battuta se dovesse “saltare” la prima, per sabato pomeriggio. All’ordine del giorno della direzione democrat c’è – secondo quanto risulta da fonti accreditate – un solo punto: “approvazione regolamento congressi di circolo e di federazione”. E’ un ordine del giorno solo apparentemente burocratico perché è evidente che la discussione avrà ricadute politiche di non poco conto. La fase congressuale del Pd infatti si intreccia inevitabilmente a tante altre partite, di rilievo regionale ma anche nazionale, che i democrat dovranno giocare da protagonisti nei prossimi mesi, con la “dead line” delle elezioni politiche del 2018 e delle candidature al Parlamento che già stanno creando fibrillazioni nella pancia del partito calabrese. 
     
    Regione e altro In queste ore poi il Pd è alle prese con il “rompicapo” delle nomine nell’ufficio di presidenza del consiglio regionale (previste nella seduta dell’11 settembre) ed è alle prese con le insistenti voci di un rimpasto della Giunta regionale, che il governatore Mario Oliverio potrebbe attuare anche se in una versione molto “soft”, e comunque sicuramente dopo il “Cantiere Calabria”, la “tre giorni” organizzata nella prossima settimana all’Unical di Cosenza per fare un bilancio dei primi tre anni di guida della Regione e per tracciare la rotta dell’ultimo scorcio di legislatura. In tutto questo contesto restano inoltre, nemmeno tanto dissimulate, le tensioni interne al Pd calabrese, segnato da moltissimi malumori acuiti anche dalle ripetute sconfitte elettorali accumulate dal novembre 2014.
     
    Le fronde Non manca infatti una consistente “fronda” che da un paio di mesi si è saldata nel gruppo dei cosiddetti “ricostituenti”, che annovera personaggi di spessore come l’ex governatore Agazio Loiero e il consigliere regionale Carletto Guccione: chiedono una forte accelerazione dell’azione della Giunta e garanzie di trasparenza nei congressi, altrimenti i “ricostituenti” potrebbero addirittura trasformarsi in “scissionisti”. Insomma, l’autunno si profila davvero “caldo” per il Pd, per questo non è escluso che la direzione di domani (o di sabato) diventi l’occasione per un primo serrato confronto non solo sui congressi ma su tutte queste delicatissime partite, i cui effetti sono imprevedibili e potenzialmente dirompenti.
     
     

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