A Catanzaro, Bernard Dika parla di Europa e futuro dei giovani

Per l'Alfiere della Repubblica è fondamentale la conoscenza della storia per apprezzare l' Europa come giovani cittadini, ne ha parlato nel corso di un incontro a Catanzaro

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Cita il suo “conterraneo” Dante Alighieri e don Pino Puglisi, perché Bernard Dika protagonista di una tavola rotonda a Catanzaro, è convinto che insieme si può ottenere il giusto cambiamento della nostra società anche in Europa. Un cambiamento che non può prescindere dalla conoscenza della storia e dell’Europa. Un’Europa una Unione Europea che non è solo politica e burocrazia, ma è anche, soprattutto, persone e cittadini. “Non si può realmente capire il senso di Europa se non si conosce profondamente come ci si è arrivati. Spesso parlando con i ragazzi scopro che non conoscono la storia che ha condotto a quello che siamo. Allora come si fa ad essere consapevoli di tutto ciò se nelle scuole e nelle famiglie non si parte dalla formazione e dalla giusta comunicazione?”

Problemi che Bernard Dika, 20enne nato in Albania, venuto in Italia con i suoi genitori a pochi mesi di vita, nominato Alfiere della Repubblica direttamente dal Presidente Sergio Mattarella, ha affrontato anche in alcune scuole della provincia di Catanzaro. “Non ho niente da insegnare ai ragazzi – ha detto – con loro abbiamo fatto quattro chiacchiere lasciando fuori dall’aula magna l’ipocrisia e la retorica che troppo spesso ci ha accompagnato negli anni. Siamo stanchi di frasi fatte, di racconti che non corrispondono alla realtà che è difficile, lo era e lo sarà. Vorrei stimolare i ragazzi a non arrendersi ad una realtà difficile, ma credere ad una che può cambiare e che non cambia perché arriva qualcuno di speciale che ci risolve tutti i problemi, ma lo fa solo se tutti iniziamo a risolverli. Il tempo non cambia le cose, sono le azioni a modificarle. Per questo ai ragazzi catanzaresi dico di impegnarci da oggi, perché domani sarà troppo tardi”. 

Disoccupazione giovanile, sicurezza, immigrazione, tutte questioni rilevanti e affrontate nella sala del Consiglio della Provincia a Catanzaro da Bernard Dika, e che spesso vengono trattate con un approccio ideologico. “Bisogna ritrovare il buon senso. Perché si deve litigare ogni volta su ciascun tema a prescindere, perché è necessario distinguersi dall’altro? Riscoprire il senso di comunità vuol dire anche questo. Facciamo la festa della liberazione ed è una festa di sinistra, celebriamo il giorno del ricordo ed è di destra. Non può essere così, ci sono dei valori che sono comuni. Le battaglie per garantire la vita umana devono essere di tutti non di una parte, lo stesso vale per la sicurezza dei cittadini”.

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