Nicola Gratteri ministro della Giustizia. Repubblica ne è sicura

Pezzo di 'fantapolitica' sul quotidiano nazionale. Ecco cosa succederebbe se accadesse

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    di Lello Nisticò

    Nicola Gratteri ministro della Giustizia nel governo Pd-5Stelle. Lo dice Repubblica nell’edizione odierna. Se così sarà, brava Repubblica. Certo, allo stato attuale delle conoscenze, ci vuole un po’ di fantasia. E, nello specifico, niente è più incerto di quel che appare sicuro. Ne sa qualcosa lo stesso procuratore capo di Catanzaro. A febbraio 2014 Matteo Renzi entrò nello studio di Giorgio Napolitano con il nome dell’allora sostituto procuratore di Reggio nella casella dedicata al Guardasigilli. Quando uscì, pare dopo lunga discussione, era stato depennato. Si dissero alcune cose. Che Gratteri fosse troppo caratterizzato. Cosa volesse dire riferito a un magistrato antindrangheta non lo si è mai capito. Si disse che non fosse possibile nominare un magistrato in servizio. La casistica stava a dimostrare il contrario. Più verosimile pensare a un programma da futuro ministro troppo integralista, diciamo così. In tema di carcerazione dura per mafiosi e correlati. O in riferimento alle auspicate misure cautelari personali e non.

    Comunque, il tempo passa, i presidenti e i precedenti pure. In ogni modo, l’eventuale ingresso di Gratteri nel ministero di via Arenula dovrebbe aggirare qualche bandierina nello slalom gigante che si preannuncia da qui alle prossime settimane. Innanzitutto, il procuratore dovrebbe parzialmente smentire se stesso. In recenti uscite, in occasione di uno dei numerosi premi che riceve su e giù per l’Appennino, ha dichiarato di volere soltanto proseguire nel suo lavoro. È che non ci pensa neanche a un’eventuale candidatura alle regionali. Quindi, se accettasse l’incarico l’autosmentita sarebbe parziale.

    È vero, Gratteri farebbe il suo ingresso in politica. Ma non sarebbe una candidatura. E, soprattutto, le regionali sarebbero lontane un miglio. Dai suoi desiderata. Ma anche dai sospetti che susciterebbe una sua discesa in campo, perdonandoci la metafora berlusconiana. I procedimenti aperti intestati all’attuale presidente di giunta Mario Oliverio e ad altri politici dem a questo vicini hanno assunto una tale periodicità da prefigurare, nel sentire comune, una sorta di partecipazione appassionata oltre che normativamente motivata. In ogni modo, sarà curioso considerare la reazione all’eventuale nomina della fetta importante di elettorato dem che fa riferimento in Calabria a Mario Oliverio, che, ricordiamo, è abbastanza sicuro di vincere le primarie qualora fossero indette. Senza contare altre peculiarità che Nicola Gratteri ha via via assunto.

    Nella sua ricca produzione pubblicistica, per esempio. In cui il suo modello è lontano da quello, per esempio, di Roberto Saviano. Con il quale sembra non esserci molto feeling. I due, è vero, scrivono da ultimo per lo stesso editore. Ma la spettacolarizzazione seguita a Gomorra, per dire, non piace per nulla al procuratore di Catanzaro. Ma, fin qui, potrebbe trattarsi di semplice e umana e concorrenza tra autori di successo. Quel che più conta è l’indubbia ascendenza che Saviano vanta sull’opinione pubblica di sinistra e anche su quella 5 Stelle oriented. Come la si mette? E, ancora. Se c’è una cosa che ha urtato da quelle parti è la guerra a tutto spiano dichiarata da Gratteri rispetto al consumo delle droghe leggere, marijuana e consimili. Guerra non solo agita sul campo, ma perseguita anche ideologicamente, anche a dispetto di evidenze scientifiche. Con tutto ciò, Nicola Gratteri a ministro della Giustizia sarebbe un bel colpo. Anche rispetto al principio spesso evocato ma scarsamente attuato della discontinuità.

    Lontano dalle pratiche correntizie che hanno afflitto la magistratura, da sempre ma da ultimo con particolare virulenza, la sua ascesa servirebbe da esempio. Si può servire lo Stato anche senza perseguire carriere a forza di accordi segreti e veti incrociati. E darebbe un segnale importante, militante si sarebbe detto in altri tempi, sul terreno della lotta alla criminalità, organizzata o meno. In ogni modo. Stasera Gratteri sarà ospite di Mario Caligiuri a Soveria Mannelli per inaugurare la quindicesima edizione dell’Università d’Estate. Un motivo in più per portarsi a Soveria Mannelli.

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