‘Ndrangheta, Aiello (M5S): ‘Dobbiamo risolvere urgenze’

Il candidato alla presidenza della Regione Calabria alle prossime elezioni commenta l'operazione della Dda di Catanzaro appellandosi alla politica

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     “Anche oggi si registrano arresti di ex politici di spicco appartenenti al sistema dei partiti. La magistratura sta lavorando con fermezza in Calabria, che ha bisogno come il pane di conquistare spazi di democrazia e di ritrovare fiducia nelle istituzioni e speranza nel futuro”. Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria per l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle, che sottolinea: “Da sola, però, non basta l’azione encomiabile della giustizia e delle forze dell’ordine, che hanno il compito di applicare le norme del diritto penale. È fondamentale, mai come in questo momento, ritornare alla politica, al confronto, alle idee, al progetto collettivo. La Calabria è troppo indietro, continua a spopolarsi e a perdere diritti, servizi, risorse e opportunità”. 

    “La politica – prosegue Aiello – deve dunque concentrarsi su due fronti: la pulizia delle liste elettorali e l’individuazione di soluzioni concrete rispetto alle urgenze della Calabria, che riguardano in primo luogo il Servizio sanitario, il lavoro, la produttività e l’economia, l’assistenza sociale, la tutela dell’ambiente, il ciclo dei rifiuti, le bonifiche, la depurazione, il sistema dei trasporti e la riorganizzazione degli uffici regionali. Serve spersonalizzare la dialettica e puntare dritto alle soluzioni dei problemi”. 

    “Per quanto concerne l’emergenza criminalità – conclude Aiello – è indispensabile, come testimonia lo stesso Nicola Gratteri, divulgare una cultura profonda della legalità. Questo è lo sforzo maggiore per cui, soprattutto noi candidati alla guida della Regione Calabria, dobbiamo impegnarci senza sosta, intanto con l’esempio quotidiano e la coerenza. Stiamo lavorando per incontrare i calabresi e parlare con loro di tutti questi argomenti. È essenziale ristabilire un dialogo sereno, aperto e proficuo con il popolo calabrese, stanco di subire, di patire e di essere illuso”.

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