Santacroce (Fi): Regione Calabria ignora settore oleario

L’odierno avviso pubblico, le cui domande scadranno l’1 ottobre, non ha tenuto conto di importanti realtà del comparto agricoltura. Anche gli allevatori oltre ai produttori di olio

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    Lodevole l’iniziativa intrapresa dalla Regione Calabria con il PSR 2014-2020 di sostenere in via del tutto eccezionale gli agricoltori e le PMI colpite dalla crisi covid-19 ma mancano premi per diverse tipologie di aziende che meritavano maggior tutela al pari delle altre.

    E’ quanto afferma l’esponente di Forza Italia, Frank Mario Santacroce, il quale evidenzia come l’odierno avviso pubblico, le cui domande scadranno l’1 ottobre, non hanno tenuto conto di importanti realtà del comparto agricoltura come gli allevatori ma soprattutto l’assenza del settore olivicolo e la mancanza nel bando di una sezione dedicata specificatamente alle start-up ed ai giovani imprenditori agricoli che nel periodo dell’emergenza covid-19 ed a prescindere dal settore in cui essi operano, poiché trattasi di soggetti più fragili, aziende neo costituite o con anzianità di appena 2-3 anni, hanno avuto maggiore difficoltà e sono i primi a subire la crisi e rischiare il fallimento. Sarebbe stato opportuno, come fatto in altre regioni italiane, non realizzare i comparti solo per tipologie di attività ma anche dedicare almeno per i giovani imprenditori  una specifica azione o misura per evitare che i fondi vengano concessi quasi esclusivamente ad aziende grosse rischiando di isolare appunto quelle più giovani e o amministrate da giovani.

    L’aver, prosegue Santacroce, accanto ai settori agrituristico, lattiero-caseario, florovivaistico e vitivinicolo, ignorato la filiera olearia che in Calabria con oltre 700 aziende rappresenta il 15% dei frantoi presenti in Italia con una produzione di oltre 190 mila ettari di uliveti con oltre 25 milioni di piante di olivo, con 100 varietà di olivo e ben 15 milioni di giornate lavorative annuali, ben si comprende come l’olio di oliva calabrese meritava maggior tutela. Se poi si pensa che la presila catanzarese, l’entroterra lametino e l’alto crotonese hanno centinaia di famiglie che vivono solo con gli indotti dell’attività olearia ecco scoperto l’importanza di questo mercato che meritava maggiore attenzione.

    L’augurio è che l’assessore all’agricoltura integri le misure con i settori strategici rimasti esclusi e garantisca alle start up e ai giovani imprenditori agricoli un sostegno economico che impedirà sia nel breve che nel  medio e soprattutto nel lungo termine crisi che si immaginano saranno irreparabili.

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