La città è pronta ad ospitare la sede della Soprintendenza Archeologica

Rachele Via: "Una convinzione che si basa su due principi: uno di natura logistica e l’altro per la storia millenaria".

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    Riceviamo e Pubblichiamo:

    La città di Crotone è pronta ad ospitare, come stabilito dal Ministero dei Beni Culturali, la sede della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone.
    Una convinzione che si basa su due principi: uno di  natura squisitamente logistica e l’altro per la storia millenaria che caratterizza la nostra città.
    Entrambi rilevanti ai fini della scelta del Ministero ed allo stesso tempo indicativi rispetto a qualsivoglia ricorso rispetto ad una decisione assunta e che onora la città di Crotone.

    Su quelle logistiche esiste una adeguata documentazione amministrativa e tecnica che certifica l’idoneità della struttura destinata ad ospitare la sede della Soprintendenza, che tra l’altro fa parte del fascicolo prodotto dall’Amministrazione in sede dell’attuale  ricorso pendente al Tar. Documentazione che attesta alcuni dati definiti come il fatto che è il Comune di Crotone ad essere proprietario della scuola Principe di Piemonte, che i locali del Castello destinati alla sede sono esclusi da qualsiasi attività di bonifica perché non contaminati e che gli stessi sono finalizzati ed adeguati all’ospitalità della nuova Soprintendenza.
    Dall’altra il patrimonio artistico, storico, archeologico e paesaggistico di Crotone che rappresenta non solo un riferimento per la città ma un punto di forza dell’intera regione ed una risorsa che necessita, proprio nell’interesse dell’intera Calabria e più diffusamente del paese, di particolare salvaguardia e tutela.
    Nello specifico potremmo fare un lungo elenco limitandoci a ricordare l’impianto urbanistico della città magno greca che si estende per oltre 620 ettari, il capo Lacinio, il circuito di circa 3000 metri di mura bastionate costruite nel XVI secolo, i giacimenti paleontologici dell’ittiofauna fossile di Vrica e Stuni, oltre all’area Marina Protetta, la seconda in Europa per grandezza. Elementi che fanno di Crotone uno dei più cospicui patrimoni archeologici del paese.
    Senza tralasciare le misure ed i finanziamenti che intendiamo impiegare perché questo immenso patrimonio sia tutelato e valorizzato.

    In più aggiungiamo la volontà specifica dell’amministrazione che esprime la volontà dei crotonesi, del mondo dell’associazionismo culturale, di sostenere e valorizzare la presenza della Soprintendenza nella nostra città.
    Non è un interesse che si ferma alle porte di Crotone. Tutelare il patrimonio archeologico, culturale e paesaggistico di Crotone significa ampliare questo interesse all’intera Regione. Un assunto che non può essere di parte.
    Come amministrazione naturalmente in vista dell’esito del ricorso al Tar promosso dal Comune di Catanzaro abbiamo prodotto tutta la documentazione che sostiene la scelta del Ministero dei Beni Culturali.
    Lo abbiamo fatto nella consapevolezza di agire nell’interesse della collettività e della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico del nostro territorio.
    Questo ci fa attendere con serenità l’esito del ricorso ed allo stesso tempo con fermezza continueremo a perseguire questa strada perché è a una Crotone nuova, che fa della cultura un riferimento e un elemento di sviluppo, alla quale guardiamo e per la quale siamo al lavoro.

     

    L’assessore alla Cultura
    Rachele Via

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