Calabria zona rossa. Mancuso (Lega): “Per i tirocinanti oltre al danno la beffa: rischiano di rimanere senza compensi”

"Trovare soluzione diversa dalla sospensione delle attività"

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    “Oltre al danno la beffa. Migliaia di tirocinanti calabresi che prestano la propria attività presso gli uffici del Ministero della Giustizia, del Ministero della Pubblica Istruzione e negli Enti Locali rientreranno fra le ‘vittime’ delle recenti insensate scelte del Governo centrale”. È quanto afferma il consigliere regionale della Lega Filippo Mancuso.

    “Purtroppo, la collocazione della Calabria fra le zona rosse – prosegue Mancuso- si abbatterà con tutte le sue conseguenze nefaste anche sui tanti disoccupati ed ex percettori di mobilità in deroga in quanto sul loro impiego, considerato attività non lavorativa e non indifferibile, calerà la scure dell’immediata sospensione e conseguente mancata corresponsione degli emolumenti previsti da parte della Regione Calabria”. “Il grido d’allarme giunge fortissimo dagli stessi ex percettori o disoccupati.

    Cittadini che già sono alle prese con una condizione lavorativa di estrema difficoltà, ma che adesso subiranno l’improvvisa interruzione sia l’unica fonte di reddito certa per le proprie famiglie e sia la sospensione di un percorso formativo avviato ai fini dell’inclusione nel mondo del lavoro. Un’ingiustizia inaudita.

    Anche i sindaci dei Comuni calabresi sono preoccupati poiché conoscono l’importante sostegno ed ausilio che i medesimi offrono in termini di mantenimento di servizi di competenza negli Enti utilizzatori”.

    “Ritengo che la comunicazione di sospensione delle attività da parte del dipartimento regionale Lavoro debba essere rivalutata. Questi beffardi colpi inferti al nostro tessuto economico e sociale dalle inique disposizioni del Governo devono essere attenuati garantendo la ripresa delle attività e dei percorsi di formazione”. “Un disagio sociale annunciato da evitare e che non resterò a guardare ponendomi come parte attiva alla ricerca di soluzioni con l’Assessore al ramo e con il Dipartimento Lavoro affinché queste categorie deboli siano tutelate, pur assicurando adeguati livelli di protezione dall’emergenza sanitaria”.

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