M5S: “L’operazione della DDA offre un’ istantanea deprimente della classe dirigente”

"I calabresi dovrebbero porsi delle legittime domande sulle dinamiche che hanno portato in tutti questi anni alla cattiva gestione dei servizi pubblici essenziali"

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    “La nuova operazione della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro che, per l’ennesima volta, si imbatte in un inquilino del Consiglio regionale è una notizia che getta nello sconforto i calabresi”.

    Lo affermano in una nota i portavoce del M5s Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Riccardo Tucci, Giuseppe Fabio Auddino, Massimo Misiti.

    “Tralasciando la vicenda giudiziaria assai grave –spiegano i parlamentari pentastellati- riguardante la potente cosca Grande Aracri di Cutro, è il quadro emergente che ci restituisce un’istantanea deprimente della classe dirigente calabrese.

    Assorbita dagli interessi clientelari, spesso indicibili, e invece poco attenta a quelli dei calabresi, abituata com’è a riproporsi sempre uguale a sé stessa, e quindi ad autoassolversi, in decenni di discutibile, diciamo così, gestione della cosa pubblica.

    Una costante escalation alle istituzioni calabresi – prosegue la nota- documentata da anni di clamorose inchieste che hanno condotto inesorabilmente a ricostruire meccanismi malsani, interessi di parte, commistioni pericolose. A questo punto, i calabresi, dovrebbero porsi delle legittime domande sulle dinamiche che hanno portato in tutti questi anni alla cattiva gestione ed alla scadente erogazione dei servizi pubblici essenziali nella nostra regione come quello che in questi ultimi mesi sta balzando agli occhi dell’opinione pubblica per via della pandemia, ovvero il comparto della sanità”.

    “In ragione di ciò, l’orizzonte politico della nostra regione –concludono gli esponenti pentastellati- merita un assoluto cambio di passo e la rigenerazione di una classe politica e dirigente che sia all’altezza di risollevare le sorti della Calabria”.

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