Riccio: “Dopo lo tsunami Gratteri la politica si rigeneri”

Il consigliere comunale:"rimettere al centro della sua azione valori e iniziative finalizzati al perseguimento del bene pubblico"

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    “Chi tirava per la giacca il procuratore Capo Gratteri, addirittura invocandolo nei primi giorni del suo arrivo, sarà rimasto deluso. Pensate che Eugenio Riccio sia uscito pazzo? No. E’ proprio così. Chi invocava intervento di Gratteri per ogni cosa, sarà rimasto deluso nello scoprire che il Procuratore capo di Catanzaro si occupa di cose serie. Il suo ufficio non è lo sfogatoio di gente che non riuscendo ad ottenere risultati dalla politica, perché incapace nel farla, pensa di battere l’avversario per via giudiziaria, andando a raccontare fattarelli”. Si legge questo in una nota del consigliere comunale Eugenio Riccio

    Il procuratore ed il suo staff agiscono sul lavoro condotto da investigatori che da anni, a costo di personali sacrifici, loro sì, combattono la mafia.

    A differenza di farlocche commissioni e salotti bene, gli investigatori che nel tempo si sono succeduti, non hanno mai mollato la presa rispetto ad alcuni fatti che inquinano la vita politica e amministrativa della nostra terra.

    Quindi mi auguro che nessuno tiri più per la giacchetta Gratteri, che lo si sostenga sempre lasciandolo lavorare insieme ai suoi collaboratori sulle cose serie e rivolgendosi a lui solo quando ci saranno denunce vere circostanziate e documentate da sottoporre alla sua attenzione.

    Detto ciò torniamo a quello che è il nostro ambito. La politica. Non sono le inchieste giudiziarie a creare un vuoto di classe dirigente, ma l’incapacità di chi non ha creato “un dopo di noi”. La Pandemia, i tristi fatti di Crotone e l’incontro dei sindaci calabresi con il premier Conte, hanno certamente certificato che in questo momento sono necessarie pragmaticità e praticità , che purtroppo ancora oggi non si trovano nelle amministrazioni della cosa pubblica, di qualunque ente si tratti.

    Oggi la società ha bisogno di una classe dirigente che sia all’altezza dei repentini cambiamenti che i tempi moderni pongono. Si pensi solo alla vergognosa gestione della didattica digitale, ad ogni livello, per non parlare dell’improvvisazione nella gestione dell’emergenza sanitaria in Calabria.

    Mancano le basi politiche e amministrative per potersi dire governo delle comunità. E’ finito il tempo di circondarsi di mogli, parenti propri, amanti, parenti di amanti, amici, elettori, nelle strutture politiche e amministrative. La politica non può  e non deve essere un ripiego per giovani disoccupati.

    Un sindaco, un presidente di Regione, di governo, chiunque sia a capo di un’amministrazione che deve assicurare il bene dei cittadini, deve necessariamente avere a fianco gente preparata e di spessore che mette in atto le strategie in maniera rapida, veloce e senza compromessi.

    La più grande e bella eredità che oggi la classe politica può lasciarci sarebbe proprio un patrimonio umano con elevate qualità politiche ed amministrative in grado di non mandare in malora ciò che qualcuno oggi ha faticosamente costruito.

    Saprà  la politica dopo lo tsunami Gratteri rigenerarsi e  rimettere al centro della sua azione valori e iniziative finalizzati al perseguimento del bene pubblico ?

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