Ultima seduta del 2020 tra bilanci approvati e mozioni tentate e ritirate

Approvati gli strumenti finanziari per il 2021. I lavori iniziano con grande ritardo dopo tensioni nella maggioranza sulla data elettorale destinata a slittare. Rinviata la mozione sui precari della legge 12. Tallini rientra in Aula

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    Ultima seduta dell’anno per il Consiglio regionale della Calabria, dedicata all’approvazione del bilancio e dei suoi tanti allegati che, nell’insieme, assicurano la piena agibilità finanziaria alla Giunta e al Consiglio regionale nel 2021. L’Aula ha iniziato i lavori con più di cinque ore di ritardo, alle 17:30, dovute a una lunga riunione preparatoria della maggioranza che ha avuto notizie dirette da parte del facente funzioni Spirlì riguardo alla data delle elezioni che, stabilita con suo decreto al 14 febbraio 2021, è tuttavia oggetto di probabile rinvio alla luce dell’andamento epidemiologico. Spirlì ha confermato quanto già circolato, di una sua richiesta di parere ai ministeri competenti e al Comitato tecnico scientifico sull’opportunità di tenere le elezioni regionali in presenza di un riacutizzarsi dell’epidemia da Covid-19. I gruppi di centrodestra si sono dichiarati contrari a uno slittamento della data, segnatamente i gruppi di Lega e FdI. La discussione è stata accesa con toni ultimativi da parte di alcuni consiglieri che avrebbero minacciato il voto contrario su bilancio. Cosa poi non avvenuta, mentre appare molto probabile lo spostamento della data nel mese di aprile, con domenica 18 sottolineata in rosso. D’altra parte nessuno dei partiti, né a destra né a sinistra, sembra pronto con candidati e liste, come se la previsione di un rinvio abbia già prodotto un effetto frenante sulle procedure che prevedono la presentazione delle liste al 13 gennaio qualora si confermasse il voto al 14 febbraio.

    Quando i lavori sono iniziati, una buona mezzora è stata dedicata ai preliminari: lettura del verbale precedente, elenco dei progetti di legge, delle mozioni e dei provvedimenti amministrativi giunti all’attenzione della presidenza. Subito dopo, la riammissione in aula di Domenico Tallini, dopo l’annullamento da parte del Tribunale del riesame della misura cautelare emesso a suo carico dalla procura distrettuale nell’ambito dell’inchiesta “Farmabusiness”. Ne riferiamo in altra parte del giornale.
    Subito dopo il primo intoppo ai margini dell’ordine del giorno. Con toni quasi da commedia. Il capogruppo della Lega, Tilde Minasi, chiede l’inserimento e l’approvazione di una mozione in favore del riconoscimento della Repubblica di Artsakh, l’autoproclamato stato armeno oggetto dell’offensiva dell’Azerbaigian. Il consigliere Graziano Di Natale, di Io Resto in Calabria, non si capacita, e chiede se invece che in un Consiglio che deve occuparsi di bilancio e di sanità, ci si trovi su “Scherzi a parte”: che cosa c’entra la “Repubblica degli Arsan, che non so neanche cosa sono”. In effetti, gli Arsan nessuno saprebbe localizzarli. Minasi alla fine, dopo un lungo tira e molla, ritira la mozione. Non è aria. Anche perché arriva un’altra più stringente mozione. E questione. Filippo Pietropaolo, di Fratelli d’Italia, chiede l’inserimento di una mozione che porti la giunta a superare lo status che riguarda gli interessati alla legge 12, lavoratori di vari enti subregionali che da anni si barcameno nel bacino del precariato storico regionale. Sul punto si scatena la bagarre dialettica tra le due parti dell’emiciclo. La questione era stata affrontata in giunta e portata quasi all’approvazione sull’onda della volontà della presidente Santelli di superare l’era del precariato regionale. Ma al momento dell’approvazione era prevalsa la prudenza suggerita dall’assessore al bilancio Franco Talarico sull’opportunità di approvare la misura nei giorni di preparazione alle elezioni regionali, quando potrebbe suscitare sospetti di manovra elettorale. Meglio che la spinta venga da tutte le forze politiche presenti in Consiglio. La proposta ha suscitato perplessità e proteste nell’opposizione, con Di Natale, Bevacqua, Guccione e Aieta che hanno invitato la giunta ad assumere le sue responsabilità di governo, suggerendo percorsi alternativi quali l’approvazione di un emendamento al bilancio di iniziativa della giunta. Alla fine non se ne è fatto nulla, il provvedimento sarà oggetto di ulteriore approfondimento.

    É poi iniziato l’esame dei provvedimenti di bilancio: l’approvazione del Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2019, l’approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2019 della Regione Calabria, dell’assestamento del Bilancio di previsione per gli anni 2020- 2022, del Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2021-2023, del documento di Economia e Finanza (Defr) 2021-2023; la legge di stabilità regionale 2021 e il Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria 2021-2023.
    Come da relazione allegata e ribadita in aula dall’assessore Talarico «il bilancio di competenza della Regione per l’anno 2021, al netto delle partite di giro, della anticipazione di cassa e del fondo pluriennale vincolato ammonta complessivamente a circa 6,1miliardi di euro circa. Si tratta in gran parte di risorse a destinazione vincolata, vale a dire di somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate». Ovvero, le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (3,8 miliardi; 61,6%), l’annualità 2021 del Por Calabria e del Pac 2014-2020, (567,8 milioni; 9,2%), le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 (497,9 milioni; 8,1%). Le entrate libere da vincoli ammonteranno a circa 822 milioni di euro, pari al 13,3% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio.

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