Sant’Anna, Pitaro: “Una mozione da approvare in Consiglio regionale”

"Bisogna intervenire (per eliminarli!) con decisione sulla sanità"

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    “Sulla vicenda del Sant’Anna, incredibile perché sembra che in Calabria la buona sanità provochi il mal di pancia a tanti, è finalmente riscontrabile un incoraggiante ampliamento delle solidarietà e il positivo interessamento anche dei parlamentari, inclusa la richiesta di un intervento risolutivo al Commissario ad acta per la sanità della presidente della Commissione sanità del Senato Annamaria Parente”.

    Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro che aggiunge: “Nella Commissione sanità del Consiglio, per via dell’assenza ingiustificata dei Commissari che è stata irriguardosa delle prerogative della massima Assise democratica della Calabria, non siamo riusciti a centrare l’obiettivo: rendere possibile un confronto leale, civile e proficuo, tra tutte le parti e indurre a rimuovere lacci e lacciuoli burocratici per consentire la prosecuzione delle attività del Sant’Anna, ma è chiaro che, benché non sia stata accolta la mia richiesta di riconvocare nella stessa Commissione entro tre giorni i Commissari, non c’è nessuna intenzione di mollare la presa. Chiudere un’eccellenza e mortificare 300 professionalità equivale a una sconfitta per ogni progettualità di rigorosa riabilitazione della sanità calabrese”. Sottolinea Pitaro: “È mia intenzione sottoporre la questione, appena sarà convocata, alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari e chiedere l’adesione di tutti i Capigruppo alla mozione in difesa del Sant’Anna che ho già provveduto a presentare in Consiglio regionale. Cosicché, appena si riunirà, spero presto anche per discutere delle altre problematiche sanitarie di stringente attualità, il Consiglio regionale possa sul Sant’Anna esprimere, formalmente e all’unanimità, il suo punto di vista, teso a salvaguardare un patrimonio scientifico di primissimo piano e a dare un messaggio univoco: bisogna intervenire (per eliminarli!) con decisione sulla sanità che genera sprechi, incompetenze e disservizi, non sulla sanità che dà lustro nel mondo alla Calabria e garantisce il diritto alla salute”.

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