Bilancio sociale 2019 dell’Inps Calabria, popolazione attiva scesa di 11.000 unità già prima della pandemia

Tonino Russo, Segretario generale della Cisl calabrese, commenta i dati

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    «La conoscenza delle dinamiche sociali è importante per affrontare la soluzione dei problemi e definire una strategia per uscire dalla crisi. Dietro i numeri di questo Bilancio sociale ci sono le criticità da affrontare e i dati di contesto da cui i decisori politici dovrebbero partire per compiere scelte adeguate e assumere decisioni», ha affermato Tonino Russo, Segretario generale della Cisl calabrese, intervenendo durante il webinar di presentazione del Bilancio sociale 2019 dell’Inps Calabria, organizzato dal Comitato Regionale e dalla Direzione Regionale dell’Istituto.

    «Alcuni dati rivestono grande importanza» ha proseguito Russo, evidenziando che «all’esodo dal pubblico impiego per via di “quota 100” non è seguito il giusto ricambio generazionale e la diminuzione dei lavoratori autonomi è indice delle debolezze del tessuto economico e delle contrazioni dei consumi. L’ulteriore diminuzione nel 2019 della popolazione attiva, che scende, rispetto al 2018, di 11.000 unità circa, si ritiene legata al nuovo fenomeno dell’emigrazione giovanile ad alto tasso di scolarizzazione e all’aumento del numero dei pensionati, quasi 7.000 in più. Il lavoro che non c’è resta il problema dei problemi».

    «Preoccupa – ha sottolineato il Segretario generale della Cisl calabrese – il dato di 618.000 pensioni da lavoro privato e di 204.000 prestazioni assistenziali, con un importo medio mensile di 604 euro. I pensionati della gestione privata titolari di un reddito pensionistico lordo inferiore a 1.000 euro, sono 548.078, pari all’88,58%. Si tratta di un dato su cui riflettere, perché il problema dei pensionati poveri rappresenta un’urgenza da affrontare con adeguate politiche di sostegno e di riduzione dei carichi fiscali. Si tratta della punta di un iceberg che emergerà in futuro per via delle carriere discontinue delle nuove generazioni: sono necessarie scelte di sostegno a chi ha questi percorsi discontinui, penalizzanti nel sistema contributivo puro».

    «Si evince, inoltre – ha continuato Russo –, che le donne, anche se costituiscono il 56,63% del totale, percepiscono solo il 49,21 del monte complessivo pensionistico. Sono penalizzate da una carriera discontinua: al tema della diseguaglianza va posta la dovuta attenzione».

    Il Segretario della Cisl regionale si è poi soffermato su altri dati. «Attraverso il canale degli ammortizzatori – ha osservato – l’Inps eroga una quota molto significativa di reddito a sostegno delle famiglie disagiate», rilevando altresì che «nel territorio calabrese, durante il 2019, la dinamica degli ammortizzatori sociali si è scostata di poco rispetto a quella dell’anno precedente, con una variazione verso il basso per la prestazione di disoccupazione agricola. Nel 2019, dalle 99.479 domande presentate l’anno precedente, scendiamo a 93.104; di queste ne sono state accolte 87.326. Alla crisi del comparto agricolo contribuisce fortemente il fenomeno del lavoro nero, che deve essere affrontato – ha affermato Russo –, soprattutto in considerazione del fatto che l’agricoltura è il settore più importante per la nostra regione, sia riguardo al PIL che all’incidenza sull’occupazione».

    Il Segretario generale di Cisl Calabria ha poi richiamato i dati relativi alla «gestione del Reddito di Cittadinanza, che – ha detto – assume una rilevanza significativa. Fra Pensione di Cittadinanza e Reddito di Cittadinanza sono coinvolti circa 70.000 nuclei familiari e 173.000 persone».

    Ha osservato, inoltre, che «nel 2020, in seguito alla pandemia, l’Istituto è stato chiamato ad uno sforzo immane per la gestione dei bonus e degli ammortizzatori Covid, segnati da un’esplosione della Cassa Integrazione legata all’emergenza. Se si sommano i beneficiari complessivi degli ammortizzatori Covid gestiti dall’Inps, si superano le 357.000 unità. Anche sui bonus si registrano numeri impressionanti: sono oltre 149.000 i destinatari delle varie tipologie».

    Russo ha poi rilevato che «la consistenza dell’organico Inps delle sedi della Calabria è di 1.215 unità lavorative e, nonostante le nuove assunzioni, è in calo di 38 unità rispetto all’anno precedente. I neo assunti sono 49 e 91 i pensionamenti, ai quali si aggiungono i circa 82 alla data del 31 ottobre 2020: un dato che evidenzia l’urgenza di un potenziamento degli organici, in ragione dei tanti nuovi compiti e delle molte prestazioni erogate dall’Istituto».

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