Catanzaroservizi spa, urgono chiarezza e dibattito pubblico

Troppe ombre si sono allungate sulla partecipata del Comune, coinvolgendo il management

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    E pensare che a Pasqua tutto sembrava filare liscio alla Catanzaroservizi spa, partecipata del Comune con socio unico. Addirittura, i dipendenti si erano sentiti in dovere di ringraziare pubblicamente l’amministratore unico Massimo Feroleto, che, di tasca propria, li aveva omaggiati di un uovo di cioccolato: “In 20 anni di lavoro – scrivevano – non ci era mai capitato di ricevere un uovo di Pasqua acquistato privatamente dal nostro ‘capo’. Un gesto inaspettato che ha dimostrato ancora una volta che dietro ad un grande professionista c’è anche un grande uomo. Intendiamo ringraziarlo per la gradita sorpresa ma soprattutto per il rispetto che ha verso di noi sul posto di lavoro”.

    Insomma, una situazione idilliaca sul fronte delle relazioni sindacali. A distanza di qualche settimana qualche preoccupazione in più aleggia da quelle parti. In capo all’amministratore dottor Feroleto, ma anche sulla testa dei dipendenti. I quali ancora non si sono pronunciati, mentre per loro hanno mostrato pubblica preoccupazione alcuni consiglieri comunali, prima Nunzio Belcaro di Cambiavento e poi Jonny Corsi ed Eugenio Riccio del Misto, mentre Luigi Levato, sempre del Misto, ha intanto richiesto che sulla vicenda riferiscano in Commissione Bilancio sindaco e amministratore unico.

    La Commissione, presieduta da Giuliano Renda, rimanda di giorno in giorno la discussione, in attesa che qualche nodo si sia intanto allentato se non sciolto del tutto. Quest’ultima evenienza, pare di capire, è legata alla permanenza o meno di Feroleto alla guida della partecipata. Secondo quanto ha riportato stamane il “Quotidiano del Sud” l’alternativa che si prospetta è di quelle pesanti e, anche, ricorrenti. Si tratta di Rosamaria Petitto, presidente dell’Ordine provinciale dei commercialisti, già assessore al Bilancio in una precedente giunta Abramo, il cui nome negli ultimi tre mesi è tornato spesso in circolo per la sua candidatura alla presidenza dell’organo di revisione del Comune. Candidatura non andata a buon fine per il non unanime consenso nella maggioranza consiliare divisa in tre tronconi e nonostante l’evidente interesse della professionista per la nomina, manifestata in diversi modi: prima un caveat verso il Consiglio per una supposta fallacia nell’applicazione delle norme e dei regolamenti, e successivamente un ricorso presentato dal consigliere Andrea Amendola per chiedere l’annullamento della votazione che ha portato alla nomina di Francesco Lacava. Da più parti si è ragionato sull’incongruenza del ricorso al giudice amministrativo da parte di un consigliere comunale evidentemente non soddisfatto del voto dell’assemblea di appartenenza. Cedendo per congettura alla sfiziosa tentazione al “what if”, qualora il Tar dovesse accogliere il ricorso quando nel frattempo Petitto si fosse insediata a capo della Catanzaroservizi, sussisterebbe incompatibilità di carica e si dovrebbe rinnovare su uno dei due campi la singolar tenzone.

    Al di là di questi scenari ancora tutti da definire, è veramente giunto il momento di fare chiarezza sulla vicenda. Lo richiedono a gran voce molti consiglieri comunali. E lo chiede anche il sindacato che, per ritornare alla vicenda paradigmatica dell’uovo pasquale, sembrava soddisfatto di come le cose stessero procedendo in Catanzaroservizi.

    I due dirigenti sindacali della Uil, Saverio Scarpino e Benedetto Cassala, alle prime avvisaglie della nuova fase di tensione nella partecipata, hanno inoltrato “al sindaco e all’amministratore unico una richiesta urgente di incontro per chiarire la vera volontà sul destino di 134 lavoratori e delle rispettive famiglie”, allarmati perché “nel mentre si sviluppano attività concrete per far uscire la Catanzaro Servizi Spa dal buio di questi anni, sottoscrivendo i nuovi contratti di servizi, internalizzando servizi e rilevanza economica, azzerando una serie di indennità ad personam e si stavano avviando interlocuzioni fattive per una contrattazione di 2° livello, apprendiamo dai giornali di guerre politiche interne che di sicuro non fanno ben sperare”.

    Degli aspetti normativi, delle richieste di chiarimento da parte dell’Agenzia nazionale anticorruzione, della efficacia del controllo da parte del Comitato di controllo analogo (cioè dell’organo collegiale con il quale l’ente proprietario esercita il dovuto controllo sulle determinazioni della partecipata, nella sottintesa volontà che quest’ultima adempia agli indirizzi dell’ente), del nuovo contratto includente i servizi cimiteriali, abbiamo trattato ampiamente nei giorni scorsi su queste pagine. Quel che adesso preme osservare è che, considerato il grado di avanzamento della vicenda in sé e delle ipotesi che si vanno costruendo intorno, è obbligo che se ne parli pubblicamente e nelle sedi istituzionali: la Commissione consiliare e il Consiglio comunale

    . Sottraendo l’eventuale legittimo intervento del sindaco e dell’esecutivo all’ombra insidiosa del regolamento dei conti interni alla maggioranza per raggiungere un nuovo punto di equilibrio tra le due principali componenti (Forza Italia e Catanzaro per Abramo), adoperando la partecipata, alla quale solo ultimamente è stato devoluto oltre mezzo milione di euro per aumento di capitale, quale pedina di un gioco nel quale l’interesse pubblico non deve entrare e semmai sempre prevalere e con esso la dignità dei professionisti implicati e la sorte lavorativa dei 134 lavoratori.

     

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