Pnrr, Sergio Abramo critico: “Nessun accenno diretto all’occupazione”

"Il sindaco di Catanzaro: coinvolto marginalmente il partneriato economico e sociale"

Dichiarazione del sindaco Sergio Abramo:

“È stato senz’altro un bene che il Consiglio regionale abbia potuto ascoltare il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, illustrare i fondi richiesti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La cifra complessiva, superiore ai 9 miliardi di euro, e i temi su cui la Regione ha focalizzato le sei “missioni” del Piano costituiscono un programma ambizioso.

Mi sarei aspettato, tuttavia, che in una delle sei linee di finanziamento ci fosse un più forte richiamo a una delle due grandi priorità della nostra regione: l’occupazione. L’altra è ovviamente la sanità, per cui se da un lato posso accogliere con soddisfazione la redazione di proposte per un importo di circa un miliardo e 750 milioni, dall’altro devo ribadire, come ho già avuto modo di chiedere all’ex premier Conte quando ha ricevuto me e una delegazione di sindaci calabresi a Palazzo Chigi, che il passo avanti più importante arriverà quando il Governo azzererà il debito contratto in questo comparto.

Inoltre, se è certamente stato indispensabile spiegare le richieste a Palazzo Campanella, ugualmente importante sarebbe stato farlo con il partenariato economico e sociale, i sindacati, le associazioni di categoria, ma anche i sindaci e i presidenti della Provincia, anche per ascoltare legittime preoccupazioni e istanze. Se si esclude l’intervento, in sede di conferenza dell’Upi, dell’assessore De Caprio per le materie ambientali, di sua competenza, niente di tutto ciò è stato fatto. Ed è un peccato.

Ritornando alle altre “missioni” del piano regionale, saranno sicuramente importanti gli interventi per la digitalizzazione e l’innovazione, sul verde e sulla transizione ecologica, sulle infrastrutture e l’istruzione così come sull’equità sociale, di genere e territoriale, sperando che finalmente venga ridotto il gap fra nord e sud. E mi auguro che Roma ne finanzi il più possibile. Però sarebbe stato anche più importante inserire all’interno di questo ambizioso progetto un’indicazione chiara per la creazione di politiche occupazionali serie e stabili – chiaramente in linea con il Pnrr – per provare a cogliere questa grande opportunità”.