Pisano: “La Resistenza è un dovere civico, oggi come il 25 Aprile 1945”

Il pensiero del capogruppo di Catanzaro con Abramo sulla storica ricorrenza

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    “In quattro anni da consigliere comunale non avevo mai onorato una ricorrenza fondamentale per la nascita della nostra Repubblica come il 25 Aprile. Una colpevole distrazione, determinata dall’urgenza di una quotidianità amministrativa che spesso ci annichilisce dalle declinazioni di governo, o mal governo, di questa città nella morsa di mille problematiche da gestire”. Lo afferma in una nota  Giuseppe Pisano, Capogruppo di Catanzaro con Abramo.

    “Ieri sono andato a prendere mio figlio all’asilo e l’ho trovato entusiasta, con al petto una coccarda tricolore: la maestra gli aveva spiegato cosa si festeggia domani, domenica 25 Aprile, perché parliamo di una giornata così importante per la nostra storia. Ho pensato: una brava maestra e un alunno emozionato, forse non è andato tutto perso. Forse ci salviamo dall’egoismo, dall’individualismo sfrenato, dalla perdita di spessore umano, dall’assottigliamento dell’umanità che svuota di generosità e altruismo e i gesti e gli sguardi delle persone che dovrebbero essere parte di una stessa comunità”.

    “La parola chiave, oggi come 76 anni fa, – continua – è proprio comunità: il “noi” che viene messo davanti all’io, per cui si è stati disposti di sacrificare vita e futuro nel nome della libertà di tutti. Cosa significa oggi essere partigiani e resistere? Quante domande senza risposta alla vigilia del 25 Aprile: il nemico chi è? Oggi su chi puntiamo le armi, caricate a salve di parole lanciate come pallottole spuntate sul comitato scientifico, sul Governo dalle fin troppe larghe intese, che ha decretato con un dpcm la morte della Politica stessa? Chi insinua le nostre libertà? Chi è il nemico invisibile contro cui combattiamo? Come si può resistere davanti ad un consiglio regionale in prorogatio conscio della sua totale debacle? Come resistere davanti ad una giunta regionale che ha fatto di tutto per cancellare la rappresentanza dei consiglieri eletti nell’area centrale della Calabria?”.

    “Queste sono le domande di un consigliere comunale ‘resistente’ che vuole essere partigiano: sono dalla parte del popolo che ha il diritto di essere rispettato, considerato, che merita risposte e ha il diritto di vivere dignitosamente. Basta ai teatrini della politica, -aggiunge Giuseppe Pisano –  di chi finge di essere amato e invece sa bene di aver fatto il proprio tempo. Oggi i partigiani sono cassaintegrati, commercianti, imprenditori, lavoratori in deroga, precari di ogni genere e disoccupati di ogni età. Gente che lotta ogni giorno con umiltà  e dignità. Gente, come i ragazzi del Sant’Anna, e come i pensionati messi a dura prova dalla crisi e dalla pandemia. E noi che in maniera indegna siamo stati eletti per rappresentarli, dobbiamo combattere per i loro diritti e le loro libertà. La Resistenza è un dovere civico, oggi come il 25 Aprile 1945”.

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