“Il bilancio di Abramo è in rosso, politicamente e amministrativamente”

L’intervento in Consiglio comunale di Sergio Costanzo, nella parte dedicata ai rilievi della Corte dei Conti e al bilancio di previsione approvato a larga maggioranza

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    In condizioni normali, ovvero una condizione in cui maggioranza e opposizione si confrontano in una pubblica assemblea con pari congruità di argomentazione, la seduta di ieri del Consiglio comunale di Catanzaro avrebbe dovuto rappresentare l’occasione propizia per un dibattito serrato e concreto, basato sui numeri e lontano da forzature di parte. L’opposizione aveva ricevuto poche ore prima un assist eccezionale che nemmeno il miglior Franzon aveva mai offerto allo scaltrissimo Spelta: la Corte dei Conti, la sua sezione di controllo, aveva espresso puntuali e puntuti rilievi sui risultati di gestione 2015, 2016, 2017, fornendo anche una dettagliata cronistoria della corrispondenza tra i magistrati contabili e gli uffici finanziari del Comune, e giudicando i chiarimenti forniti fino all’aprile scorso del tutto inadeguati a soddisfarne la legittima curiosità. Ebbene, mentre Sergio Abramo, il sindaco, colpito in un punto per lui molto sensibile della corrispondenza tra buon governo e oculata gestione finanziaria, ha replicato nel suo intervento, tra l’altro controbattendo alla stampa che come al solito avrebbe travisato le cose e non alla magistratura contabile che quei rilievi aveva mosso, da parte dell’opposizione di è preferito puntare su altro. La materia di bilancio è ostica, e occorre saperla leggere e comprendere. L’opposizione attuale in Consiglio non ha probabilmente competenze adeguate a sostenere un contradditorio con Abramo che, viceversa, maneggia numeri con disinvoltura e svicola tra capitoli di bilancio come il giovane Thoeni nel gigante di Saint Moritz.

    L’unico tra i consiglieri di opposizione che ha puntato decisamente sui numeri di bilancio, che era la parte più sostanziosa dell’ordine del giorno di ieri, è stato Sergio Costanzo. Per questo, per offrire una visione alternativa a quella agevolmente descritta da Sergio Abramo e convalidata dall’approvazione del bilancio di previsione, offriamo una ampia sintesi dell’intervento del leader di ‘Fare per Catanzaro’, nella parte che ha dedicato ai numeri e alle cifre.

    “La Corte dei Conti – ha detto Sergio Costanzo – con il suo giudizio sui bilanci dal 2015 al 2017, ha fatto cadere definitivamente anche la bella favola propinata ai catanzaresi, quella cioè di un Abramo che, come dice Tallini, è zero in politica, ma si riteneva un fuoriclasse nella gestione dei conti. La Corte dei Conti ci dice che questa era solo una favola, che in realtà si è amministrato a Catanzaro alla carlona, come nelle altre città della Calabria, né più né meno, inventando delle magie irregolari per coprire buchi del bilancio e tante pesanti inadempienze. Quando la Corte dei Conti parla di ‘rilevanti irregolarità’, minacciando di bloccare la spesa futura, cosa altro aspettiamo a certificare un clamoroso fallimento? Irregolarità diffuse sottostima degli accantonamenti, dubbie modalità di recupero dell’extradeficit 2015, scarsa attendibilità delle previsioni d’entrata da trasferimenti,  inefficace lotta all’evasione, debiti nei confronti della Regione per rifiuti e acqua non garantiti da correlati impegni di spesa, frequente approvazione di piani di rientro con la Regione Calabria che rinviano ai futuri esercizi i costi dei servizi, incassi e pagamenti da regolarizzare, utilizzo anomalo di entrate vincolate. Queste sono solo alcune criticità rilevate dalla Corte dei Conti.

    Altro che modello Catanzaro, qui si è consumato un disastro di cui solo ora si comincia ad avere contezza e che si ritrova pari pari nel bilancio di previsione che stiamo esaminando. Dalla lettura dei dati di bilancio emerge ancora una realtà del tutto diversa da quella raccontata dal nostro primo cittadino.

    La situazione di cassa prevede un saldo attivo di euro 24.896.704 ed i vincoli di cassa ammontano ad euro 28.016.074 con, quindi, un saldo negativo di circa 4 milioni di euro.
    Per il 2020 non risultano debitamente rilevati i riflessi derivanti da sentenze negative di condanna che già nell’anno 2019 hanno portato il nostro Comune a pagare debiti per circa 900.000 e ci sono ancora debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento per altri 3.747.031. Basterebbe solo questo per dimostrare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa di questo governo cittadino.

    Ci chiediamo se ancora Catanzaro può permettersi disastri di questa entità. I debiti per sentenze esecutive pagate nel 2017 sono stati € 1.660869 e nel 2018 € 1.658.200 e nel 2019 circa 900.000 euro.

    Chiediamo al Sindaco di istituire una commissione che verifichi presso l’Ufficio legale del Comune per accertare eventuali responsabilità interne e per sapere a quali legali esterni ci si è rivolti per ottenere risultati così importanti.

    Sempre per comprendere la managerialità del nostro primo cittadino citiamo qualche altro dato di Bilancio:

    Le mense scolastiche ci costano 198.000 mila euro e le entrate sono solo 76.000.
    Gli impianti sportivi ci costano 180.000 ed introitiamo solo euro 7.000.
    E l’elenco potrebbe continuare all’infinito , ma appare chiaro che una cosa è la favola che Abramo racconta un’altra sono i fatti ed i numeri.
    La percentuale di riscossione dei crediti è molto bassa e gli introiti derivanti dal patrimonio dell’Ente sono inesistenti. In compenso però i cittadini vengono tartassati: anche nel 2021 uno degli introiti più importanti è rappresentato dalle multe per violazione del codice della strada circaa € 700.000. Semplicemente vergognoso!
    In merito infine alle società partecipate, dove segnaliamo ancora l’inefficienza delle stesse che oggi è certificata da una relazione ministeriale che condanna gravemente l’Amministrazione comunale e quindi l’Amministrazione Abramo e tutto il suo management che si è occupato delle società partecipate. Una inefficienza che continua anche oggi se è vero come è vero che l’esercizio 2019 della Catanzaro Servizi chiude con 540.000 € di perdita voluta dal Comune e per la quale lo stesso Comune non ha inserito nel bilancio e quindi non ha ancora provveduto ad effettuare il versamento a copertura della stessa. I revisori a pagina 30 della relazione dicono: l’Ente non ha effettuato il relativo accantonamento ai sensi dell’articolo 21 comma1 e 2 del d.lgs. 175/2016.
    Caro Sindaco – ha detto Costanzo rivolgendosi al primo cittadino – il suo è un bilancio in rosso, politicamente e amministrativamente. Lei non lascia niente di buono alla Città da cui lei vorrebbe scappare subito. Ci sono macerie che difficilmente chi verrà dopo riuscirà a rimuovere. Chi verrà dopo troverà debiti, disorganizzazione, desertificazione degli uffici, svogliatezza, mancanza di prospettiva. Il nuovo sindaco, che mi auguro rappresenti una svolta rispetto a questo disastro politico-amministrativo, dovrà ricominciare non da Zero, ma da Meno Dieci, per recuperare alla Città credibilità, attrattività, stabilità finanziaria seria e non taroccata.

    Per il momento – ha concluso Sergio Costanzo, capogruppo di ‘Fare per Catanzaro’ non possiamo fare altro che segnalare alla Città la grande bugia di Abramo e votare contro il bilancio che certifica il fallimento del Comune di Catanzaro”.

     

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