Dalila Nesci, sì alle primarie di coalizione con Irto e De Magistris

La sottosegretaria 5S esce allo scoperto in un’intervista sul Corsera: pronta a mettermi in gioco. Segnali incoraggianti dal Pd, incertezze sulla reazione del sindaco di Napoli

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    Qualcosa si muova nella terra di nessuno del centrosinistra calabrese, dove la guerra di trincea tra i due fronti apparentemente stazionari dei partiti ufficiali e dell’associazionismo civico è destinato, qualora permanente, a subire gli attacchi di una destra viceversa compatta pronta a scatenare l’attacco decisivo appena le ultime perplessità sul candidato saranno superate. La soluzione è alla portata di tutti, basta volerla, ed ha un nome semplice leggermente inflazionato ma spendibile nelle occasioni in cui bisogna optare tra il combattere o perire: si chiama primarie di coalizione. L’ultima a invocarla sulle colonne del Corriere della Sera è la sottosegretaria, 5Stelle e governista, Dalila Nesci che, irrompendo ancora una volta sullo scenario elettorale calabrese afferma perentoria che vuole essere della partita, ovvero partecipare alla tornata dei gazebo confidando in eguale slancio referendario sia il candidato ufficiale del Pd, Nicola Irto, sia il contraltare, laico civico e movimentista, sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Nesci, memore delle difficoltà interne incontrate nella precedente tornata elettorale,  con tutta probabilità si muove dopo avere incassato il lasciapassare, implicito o esplicito è da vedere, da parte di Giuseppe Conte, sulla scia del rinnovato dialogo tra il capo politico in pectore del Movimento e il segretario dem.


    Ci sono segnali che fanno capire come la soluzione possa essere accettata dal commissario Pd Stefano Graziano, sponsor principale se pur parecchio contestato del consigliere regionale reggino, sotto l’influsso dei buoni auspici di Enrico Letta, Peppe Provenzano e Francesco Boccia. Rimarrebbe da superare il finora cocciuto e irriverente “niet” allo strumento primarie pronunciato da Luigi De Magistris che, al di là delle convenzionali ragioni generali sulla loro validità rappresentativa, teme che la strutturazione territoriale dei dem possa farsi sentire in maniera netta a lui sfavorevole. È da prevedere che nell’immediato arriverà la consueta risposta irridente da parte degli uffici stampa dell’uno o dell’altro corno del Tandem Tansi-De Magistris, o forse in modalità congiunta. Ma sarà più un riflesso pavloviano alla stimolazione elettrica alle primarie di coalizione che da subliminale si va facendo da alternata a continua. De Magistris dovrebbe a questo punto spiegare l’ennesimo rifiuto al confronto smettendo per una volta le lenti dell’intransigenza dapprima sperimentate e poi confezionate a sua misura dal partner Carlo Tansi.

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