Salvini: “Per noi mafia, camorra e ‘ndrangheta sono m….”

L’intervento di lotta e di governo del leader alla presentazione dei Dipartimenti regionali Antimafia creati dalla Lega

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    Quando parla lui non c’è Calderazzo che tenga. L’avvocato, ora componente del neonato Dipartimento regionale Antimafia della Lega, stava sviluppando il suo intervento al convegno d’esordio della nuova struttura di partito, come di consueto arricchito di citazioni e di ricordi personali considerata la sua lunga esperienza professionale e politica. Per la precisione stava ricordando la lunga battaglia intrapresa dal giudice Romano De Grazia per l’approvazione della legge cosiddetta Lazzati che vieta ai mafiosi e ai sorvegliati speciali di fare propaganda elettorale, quando si è stabilito il collegamento telefonico con Matteo Salvini, che da un’auto ha parlato ai partecipanti al convegno in Calabria e a tutti gli altri dipartimenti leghisti disseminati in Italia e collegati online.

    Generico giugno 2021

    Troncato di botto, Lanfranco Calderazzo è rimasto un po’ interdetto ma, constatato che in verità aveva in quel momento scarsissime possibilità di ricevere attenzione, si è posto come tutti in attento ascolto del leader.  Matteo Salvini è stato, come si dice, tranchant: “Per noi mafia, camorra e ‘ndrangheta sono merda, sono un cancro da estirpare e certi voti e certe attenzioni le teniamo lontane anni luce. La ‘ndrangheta ormai è un fenomeno della Val d’Aosta, lombardo, calabrese, europeo e mondiale. Dobbiamo andare fino in fondo: la lotta alla droga, l’attenzione alla concessione degli appalti, la selezione della classe dirigente, l’utilizzo di strategie e di incremento di uomini e mezzi per le forze dell’ordine e dell’intelligence, la confisca dei beni sequestrati alla mafia e il loro corretto utilizzo che è stato una delle priorità quando ero al governo e tornerà ad esserlo. Occhi aperti, testa alta, schiena diritta, lasciamo agli altri gli inchini. A proposito di magistratura ricordo che da venerdì prossimo raccoglieremo in tutta Italia le firme per i sei referendum per una giustizia giusta e per la certezza della pena. I referendum sono fatti nell’interesse delle le troppe vittime di una giustizia incerta lenta a volte politicizzata. Per fortuna la stragrande maggioranza dei magistrati italiani da sud a nord sono uomini e donne liberei e per bene, che fanno questo servizio per passione e per sacrificio e parlano con le sentenze, non con le interviste. Ricordo Rosario Livatino, uno fra i tanti che hanno perso la vita in una battaglia antimafia combattuta nei tribunali non nei salotti televisivi o nei set cinematografici. Con estrema umiltà, sapendo di non meritare certi accostamenti, ciascuno di noi ha il dovere di raccogliere un piccolo testimone della lotta antimafia che deve renderci orgogliosi di essere italiani nel mondo. Sarò presto nella splendida terra di Calabria che ritroverà il suo Consiglio regionale il prossimo 10 ottobre, perché Calabria nel mondo deve fare rima con bellezza, ricchezza, gioventù, innovazione, turismo e non con certe schifezze. Quando c’è puzza di illegalità, da parte nostra scattano i calci in culo”.

    Così, ancora una volta, plasticamente di lotta e di governo, Salvini ha salutato i suoi, che hanno apprezzato con applauso. Il Dipartimento, nelle intenzioni dei creatori, studierà le problematiche mafiose sotto tutti gli aspetti e cercherà, specialmente nelle regioni in cui il fenomeno è ancora iniziale, di fornire tutti gli strumenti utili per una possibile prevenzione, interessandosi nel contempo di migliorare la legislazione che appare per molti versi superata.

    Prima del segretario nazionale avevano preso la parola Giuseppe Macrì, commissario provinciale e Giacomo Saccomanno, commissario regionale che aveva sintetizzato l’idea leghista di legalità. È un momento in cui bisogna passare dalle parole ai fatti. La prima occasione è la compilazione delle liste elettorali. Qui saccomanno chiede una parte attiva da parte di tutti i partiti della coalizione, ma invoca anche la collaborazione delle istituzioni che devono in qualche modo stare vicini ai partiti che non possono a priori conoscere eventuali indagini in corso su un loro possibile candidato. Un accenno alle prossime regionali si risolve per Saccomanno in un esercizio di ottimismo. Accanto alla vicepresidenza preconfezionata per Nino Spirlì, che a oltre un’ora dall’inizio del convegno non aveva ancora dato segni della presenza annunciata, preconizza due assessorati per la Lega, che diventerà il primo partito in Calabria. Sui banchi, ad assistere, il consigliere regionale Pietro Molinaro e il deputato Domenico Furgiuele.

    Al tavolo dei relatori ci stanno anche Isidoro Isidori che dirigerà la parte del Dipartimento nazionale dedicato agli Appalti, e Gianluca Cantalamessa, il capogruppo nella Commissione bicamerale antimafia: “È – ha detto – una giornata importante per la Lega quella di oggi che ci vede insieme, da nord a sud, per presentare il dipartimento Antimafia. La lotta contro le mafie per noi parte non solo dalla legalità, ma passa per il lavoro e lo sviluppo, e per dare questo messaggio abbiamo scelto la Calabria, una terra meravigliosa alla quale la Lega dà molta attenzione”.

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