Alarico, ‘Talarico’ e la stampa della discordia: l’intervento di Orsomarso sui social

'Raccordare, costruire e raccontare i punti di forza di una Regione è il tentativo straordinario di una #calabriastraordinaria , di cui invece si sono spesso messi in evidenza i punti di debolezza che noi oggi ereditiamo'

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    Riceviamo e pubblichiamo a seguire la comunicazione su Facebook dell’assessore Fausto Orsomarso

    “Questa la stampa prontamente corretta di un semplice tabellone che riassumeva ad uso interno la mission del primo incontro, dopo circa 50 anni di regionalismo, degli stakeholder dell’incoming (questa la notizia da dare e ovviamente anche da commentare in senso critico se serve).

    L’errore grossolano, ovvero un refuso di una T su Alarico segnalata da me e prontamente corretta alla fine di una intera giornata di lavoro ( anche questa altra notizia da dare ) con le diverse professionalità del turismo, diventa come sempre in questa terra autolesionista la notizia da riprendere rispetto ai contenuti.

    Ne’ gli altri potenziali marcatori elencati a titolo esemplificativo riassumono l’elenco di quelli che saranno i 100 marcatori identitari distintivi che sono distribuiti ovviamente in tutta la Calabria e sono tutti da costruire ( questa altra notizia da dare e la mission del progetto).

    Dopo anni di routine e retorica dove abbiamo assistito al solito parlare di turismo a ridosso dell’estate, ho notato poca attenzione alla comprensione di un lavoro elaborato da mesi per mettere insieme i diversi operatori dell’incoming per stagionalizzare i diversi turismi di cui questa terra e’ potenzialmente capace.

    Raccordare, costruire e raccontare i punti di forza di una Regione è il tentativo straordinario di una #calabriastraordinaria , di cui si sono spesso messi in evidenza i punti di debolezza che noi oggi ereditiamo.

    Lo sforzo immane da fare è superare il dogma , candidamente confessato, che “una buona notizia non è una notizia”.
    Per cui non si approfondisce il lavoro e i contenuti ma si mette a fuoco un refuso, saltando l’interesse verso una diretta streaming, verso il numero e la qualificata platea di partecipanti messi in rete che sono da ieri già al lavoro professionale e comune di quelli che sono i veri protagonisti , imprenditori e professionisti che si occupano di cultura , gastronomia , arte e turismo.

    In 50 anni di regionalismo nessuno aveva mai lavorato per metterli tutti insieme per condividere con loro azioni e programmi.
    Non un approfondimento sul valore e sul lavoro che farà Enzo Barbieri individuato come ambasciatore, ovvero colui che raccorderà esperti di accoglienza e del turismo enogastronomico di tutta la Calabria, per internazionalizzare il marketing di prodotto e quello di territorio e soprattutto generare condivisione e partecipazione attraverso un’animazione territoriale interna che agisca sulla consapevolezza.

    Non un approfondimento serio sul tour itinerante di YesyStartup Calabria che nel solo 2020,anno di piena pandemia, ha fatto nascere 538 nuove imprese ( 700 nuovi lavoratori) attraverso accompagnamento ad autoimpiego finanziando lidi , B&B, ristoranti, piccole botteghe artigiane e tanto altro.

    Un dozzinale racconto, perché alcuni passano finanche distratti alle conferenze stampa di presentazione, di un progetto straordinario come Calabria Terra dei Padri che ( a gratis perché non vuole compensi) coordinerà come project manager Lucio Presta che forse qualcosa di importante nella sua vita ha fatto e anche rispetto a questo progetto abbiamo visto solo le foto o il commento della copertina, quelle grazie a Dio senza refuso, come le tante altre cose che si sono fatte.
    Insomma tanti fatti e non già annunci in poco tempo e con tutte le difficoltà della pandemia.
    Allora partendo da tutto questo riprendo le parole che Lucio Presta ha utilizzato in conferenza stampa : è molto più facile farcela ed avere successo fuori da questa Regione.

    Ma allo stesso tempo provo a dare uno stimolo e un consiglio a tante nuove generazioni che non vogliono partire e che anzi ritornano.
    Vi diranno che siete dei visionari inutili; vi diranno che andate vestiti troppo bene o troppo sciatti; vi diranno che avete i capelli spettinati ovvero non ragionate con i dogmi giusti; vi diranno ma chi te lo fa fare tanto qui non cambia nulla meglio partire e che la politica sarà sempre la stessa tutti incapaci o tutti ladri; vi diranno alcuni di loro quelli che dovevano essere classe dirigente perlomeno intellettiva non dico intellettuale, alcuni di quelli che la Calabria la commentano da anni e forse proprio per questo che non è mai cambiata; vi diranno tante cose guardando sempre al dito ( magari inclinato male come un refuso) mentre voi provate ad indicare la luna.

    Ecco così in modo un po’ più semplice rispetto alla parafrasi che sottende l’intero ragionamento, ogni tanto non abbiate paura, non abbiamo paura anche di sbagliare (specie quando il refuso non è vostro) e di continuare a spiegare quello che alcuni non vogliono o non possono capire.

    Loro si protagonisti da sempre, ciascuno per il proprio ruolo, di una Calabria statica e immobile.
    Come nel brano più in voga del momento ci vorrebbero “ Zitti e Buoni”.
    Ma noi “siamo fuori di testa e diversi da loro”. Andiamo avanti!”

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