Processione itinerante di San Vitaliano, Fiorita: “Un gesto d’amore verso la città”

"Impossibile non leggere in questo l’abbraccio ideale, il messaggio di unità, la parola di speranza offerta di porta in porta tra i quartieri cittadini"

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    “Rivolgo il mio plauso e il mio ringraziamento più sentito all’arcivescovo, monsignor Vincenzo Bertolone, per l’iniziativa assunta dall’arcidiocesi in occasione della festa di San Vitaliano, patrono di Catanzaro”. Lo afferma in una nota Nicola Fiorita.

    “La processione itinerante tra i quartieri, come alternativa alle restrizioni legate alla pandemia che tutt’ora vietano gli assembramenti e dunque la partecipazione in presenza dei fedeli, è un gesto di amore verso la città che arricchisce di significato un momento già di per sé prezioso sul piano religioso e spirituale. Catanzaro – si legge nella nota –  avrebbe dovuto privarsi per il secondo anno consecutivo della processione del suo Patrono, che invece, fisicamente e simbolicamente, andrà verso la città piuttosto che attenderla nelle vie del centro. Impossibile non leggere in questo l’abbraccio ideale, il messaggio di unità, la parola di speranza offerta di porta in porta tra i quartieri cittadini. Quei quartieri che sono sicuramente custodi di fede e cristianità ma sono anche testimoni del vivere quotidiano, che spesso è fatto di difficoltà, sofferenza, dolore. Così come sono altresì testimoni di frammentazione, perdita di identità collettiva, reciproca estraneità e tutte le altre conseguenze sociali che accompagnano in negativo l’assenza di cura verso la comunità”.

    “È per questo complesso di ragioni – prosegue la nota .  che consideriamo la processione itinerante un gesto di amore dal significato ampio: la fede nel Santo e la fiducia nelle donne e negli uomini, per le donne e per gli uomini di Catanzaro, perché guardino con occhi diversi al domani e non ne abbiano paura.

    E c’è un ultimo ma non meno importante ringraziamento che intendo rivolgere a monsignor Bertolone ed è per la scelta di celebrare messa, alla fine della processione itinerante, nella parrocchia retta da don Giorgio Pilò. Il suo è un quartiere a rischio, è più difficile il suo compito di pastore, più dura la lotta che quotidianamente lo impegna. Anche noi siamo stati vicini a don Giorgio e lo saremo ancora in futuro; la scelta dell’arcivescovo, dunque, ci conforta e ci conferma che siamo nel giusto.

                                                                        

                                                                                                                              Nicola Fiorita

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