Nel tardo pomeriggio nuova seduta, tecnica solo in apparenza

Probabile coda in aula della polemica Corsi-Cardamone, mentre sono previste le dimissioni di Demetrio Battaglia

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    In apparenza, il Consiglio comunale, convocato da Marco Polimeni, in seconda convocazione alle 16 di questo pomeriggio, non presenta né molto appeal né troppa carne al fuoco. Sette i punti all’ordine del giorno, molto “tecnici” e che, sotto il profilo dell’approvazione, non presentanti asperità di sorta. Saranno discusse quattro delibere relative ad acquisizione al patrimonio indisponibile comunale di beni immobili confiscati, siti in località Gagliano-contrada Lenza, in via Petrosa-località Madonna del Pozzo, in via Molè-località Germaneto e in via Emilia. L’assemblea tratterà anche la proposta inerente le variazioni al bilancio di previsione finanziario 2021-2023 per l’iscrizione di fondi e contributi, previsti dal decreto legge 73/2021, da nuovi finanziamenti regionali e l’applicazione di avanzo accantonato e vincolato.

    Ma esperienza insegna di non fidarsi delle apparenze. È vero che anche la scelta del presidente e della conferenza dei capigruppo di dare inizio ai lavori alle 16 del pomeriggio – che per consuetudine si traducono alle 17 della prima sera – denota la volontà comune di sbrigare le pratiche in un tempo ragionevolmente breve. Eppure, la circostanza dell’imminente avvio, o dell’appena iniziata, campagna elettorale per le regionali con i conseguenti immancabili arditi posizionamenti, unita alle polemiche che nella precedente settimana hanno ritmato lo scontro a distanza tra Ivan Cardamone e Antonio Corsi, potrebbe aprire varchi all’irrompere di temi più spiccatamente politici nel mare poco smosso dei punti tecnici all’ordine del giorno.

    Difficile infatti che da parte del consigliere del Misto, rientrato di recente in Consiglio con intenti più che mai bellicosi, non si voglia ritornare al duro scambio intrattenuto con Cardamone su media e social riguardo al basso grado di coerenza politica che gli viene addebitato, alla conduzione amministrativa della giunta Abramo, di cui il coordinatore cittadino di Forza Italia è da sempre componente, sugli accenni alle vere motivazioni che avrebbero indotto quest’ultimo a spogliarsi della delega al Patrimonio, alla progressiva riduzione numerica del gruppo azzurro che era all’inizio il più folto di rappresentanza.

    Se questo passaggio servirà a perlustrare il campo occupato da Forza Italia, non meno interessante è l’altro piatto che viene preannunciato nel menu odierno, ovvero le dimissioni di Demetrio Battaglia, consigliere iscritto al gruppo “Catanzaro con Abramo”, per la verità parecchio assente nelle sedute di Consiglio, peraltro ampiamente giustificato perché in forza al contingente militare italiano in Afghanistan.

    Le dimissioni erano state anticipate nelle settimane passate da Stefania Caiazza, legale e consorte di Battaglia, in occasione della conferenza stampa tenuta da Eugenio Riccio dopo che, insieme a Battaglia, e ai due consiglieri Fiorita e Bosco, era uscito dal procedimento Gettonopoli per l’archiviazione disposta dal giudice titolare per le indagini preliminari. Anzi, in quella occasione, Caiazza aveva trasferito ai giornalisti una volontà ben più radicale: lasciare la politica. Senonché è posteriore a quest’annuncio l’adesione di Battaglia al nuovo movimento lanciato da Eugenio Riccio, che si chiama Controvento e che viene descritto vicino alle posizioni del consigliere regionale leghista Filippo Mancuso, anch’egli dimessosi recentemente dal Consiglio comunale ufficialmente per meglio adempiere ai doveri che gli derivano dall’occupare il seggio a Palazzo Campanella. Mancuso, come Battaglia, faceva parte, pur in posizione critica, del gruppo Catanzaro con Abramo.

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