Anna Falcone: “I calabresi decidono con il voto se aprire una nuova stagione politica”

La portavoce di Primavera della Calabria designata da De Magistris quale sua vice a Catanzaro per partecipare ala manifestazione di Equità Territoriale sullo scippo al Sud dei fondi del Recovery

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    Il cambio in corsa è stato spettacolare, finanche spericolato. Il Movimento per l’Equità Territoriale, che partecipa con propri candidati alla coalizione raccolta intorno al sindaco De Magistris, aveva prenotato la piazza Prefettura per mercoledì pomeriggio allo scopo di dare una mano alla causa del Centro regionale di Neurogenetica fondato e diretto dalla dottoressa Amalia Bruni. L’improvvisa designazione della neurologa lametina a candidata unica del centrosinistra ha causato un attimo di stordimento negli organizzatori: mica si può fare una manifestazione in favore di un concorrente. Allora, mentre la piazza non si può cambiare, si può mutare il cavallo su cui puntare: via la neurogenetica, ecco il Pnnr, il Paino di ripresa e resilienza altrimenti noto come Recovery Fund di cui proprio ieri il presidente Draghi ha annunciato l’arrivo della prima rata di 25 miliardi. Su questo tema il movimento di Pino Aprile sta combattendo una strenua battaglia per dimostrare quanto sia iniqua la ripartizione adottata dal governo nei confronti del Sud. Per la verità, questa tesi non è limitata a Equità Territoriale. Ci sono esimi economisti come Gianfranco Viesti che sono giunti alle stesse conclusioni. Ne è convinta anche Anna Falcone, la giurista cosentina che Luigi De Magistris ha designato in anticipo quale vicepresidente dell’eventuale giunta da lui guidata, venuta a Catanzaro a dare manforte alle ragioni critiche sulla ripartizione.

    Anna Falcone, portavoce di Primavera della Calabria, è qui a Catanzaro in piazza Prefettura, per cosa?
    “Primavera della Calabria è qui a piazza Prefettura insieme a Equità per la Calabria, e a tanti altri gruppi per manifestare contro lo scippo al Sud di risorse compiuto attraverso l’iniqua distribuzione delle somme del Recovery Fund. L’Europa ha dato all’Italia una quota considerevole, la più importante tra tutti i paesi dell’Unione Europea, proprio perché c’è un gap di sviluppo e di garanzia dei diritti e dei servizi ai danni del Sud. Abbiamo avuto questi soldi grazie al Sud, che doveva avere secondo i criteri europei almeno il 60 per cento se non più. Considerati i fondi del Recovery e i fondi ordinari che già l’Europa stanzia nei suoi programmi pluriennali, il Sud avrà sì e no il 10 per cento delle risorse. Questo è inaccettabile per il Mezzogiorno ed è inaccettabile per chiunque abbia una visione di Paese per la quale o si investe al Sud oppure l’Italia rischia di implodere”.

    L’arrivo della prima rata del Recovery coincide con l’avvio della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del nuovo presidente di giunta. Quale attinenza possiamo ricavarne?
    “Sicuramente c’è attinenza per quello che le calabresi e i calabresi saranno chiamati a scegliere con il voto. È evidente che molte persone stanno lavorando a uno schieramento di rinnovamento proprio perché non vogliono che il prossimo Consiglio regionale e il prossimo governo della Calabria siano egemonia di coloro che stanno conducendo una campagna elettorale per arraffare e mettere le mani sui soldi. Invece c’è qualcuno che sta lavorando affinché questi soldi vengano investiti per colmare quel deserto di diritti e di servizi di cui non si tiene conto nella ripartizione. Sappiamo bene che questa prima tranche sarà investita per la maggior parte per le cosiddette grandi opere. Noi non siamo contrari a prescindere a opere come l’alta velocità che sono sicuramente strategiche per la Calabria e per il Sud, però non vogliamo che siano cattedrali nel deserto. Vogliamo prima colmare il deserto e poi eventualmente ragionare sulle grandi opere”.

    Primavera della Calabria fa parte dell’aggregazione di movimenti che ruota intorno alla candidatura di Luigi De Magistris. Qual è intanto la specificità di Primavera nell’ambito dello schieramento, se c’è.
    “Noi siamo nati il 21 di marzo proprio perché volevamo costruire per la Calabria una nuova stagione politica iniziando a dare un luogo di partecipazione e di confronto che purtroppo manca nei nostri partiti politici. Il nostro è un laboratorio che abbiamo definito progressista per intendere un senso largo e inclusivo della sinistra, al nostro interno ci sono attivisti che hanno diverse sensibilità ma che con il metodo democratico dialogano tra di loro e decidono nella maniera più trasparente e aperta possibile; è un laboratorio politico ecologista perché pensiamo che le questioni della giustizia sociale su cui noi lavoriamo siano un pilastro fondamentale che non può essere disgiunto da un’idea di sviluppo che sia ecocompatibile; siamo anche un laboratorio politico femminista. Dopo lungo tempo tante donne e tanti giovani militano in un laboratorio nel quale le idee vengono dagli attivisti e non vengono calate dall’alto. Ed è un laboratorio politico europeista perché un’Europa democratica, un’Europa dei diritti di cittadinanza e dei diritti sociali, divenga l’orizzonte necessario per gli italiani e i calabresi. La condizione fondamentale è che ci sia vera partecipazione e non ci sia più colonizzazione pubblica politica del Nord verso il Sud, dei nominati verso le persone che i cittadini vorrebbero designati per merito nelle istituzioni”.

    Qual è il grado di coinvolgimento di Primavera nella coalizione di De Magistris? Presentate una vostra lista?
    “Noi abbiamo presentato una nostra proposta politica il 4 giugno a Cosenza e intendiamo procedere nel senso che si dà alle cose normali. Noi presentiamo un programma, ci siamo presentati, stiamo raccogliendo disponibilità di candidature: poi decideremo a breve il modo in cui stare nella competizione elettorale. Per noi è importante la proposta politica, non cerchiamo seggi e candidature. Io sono stato stata indicata quale futura vicepresidente da Luigi De Magistris ma è una cosa che ho accettato proprio in virtù del fatto che portiamo un pezzo importante di proposta politica. Di questo vado orgogliosa. È un programma partecipato che abbiamo costruito e stiamo costruendo con il contributo di tante e di tanti”.

    Ha avuto modo di seguire il travaglio del centrosinistra nell’individuazione della sua candidatura?
    “Beh – Anna Falcone accenna a un moto di ilarità -, siamo stati tutti a seguire questo lunghissimo travaglio nel quale vediamo indicati come possibili candidati anche persone stimabilissime. Il problema però è un altro, non è la candidatura di chi potrà essere il futuro o la futura presidente della Regione Calabria. Il problema è da che parte si sta, se cioè si lavora per lo schieramento trasversale degli affari o si lavora per un vero rinnovamento. È brutto che si debba utilizzare questa parola così consumata alla quale molte persone non credono neanche più. Però dobbiamo anche riappropriarci di questa parola. Noi lo stiamo praticando e chiediamo allo schieramento di centrosinistra, noi che siamo uno schieramento civico e anche molto trasversale, chiediamo allo schieramento di centrosinistra da che parte sta: dalla parte dei comitati d’affari che hanno come unico obiettivo quello di gestire il Recovery e gli appalti che ne verranno o dalla parte dei cittadini. Per noi questa è la domanda determinante e in base alla risposta decideremo il da farsi”.

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