“A Catanzaro Lido, dopo San Vitaliano, ora mancano solo il Sindaco e l’amministrazione comunale”

L'ex consigliere comunale: 'La marina di Catanzaro è oggi, in piena estate, l'esempio più plastico di una città senza prospettive'

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    Riceviamo e pubblichiamo a seguire la nota stampa a firma di Roberto Rizza ex consigliere comunale

    E così anche San Vitaliano, alla fine, “è sceso” nella marina di Catanzaro. A questo punto gli unici a mancare da quelle parti sono il Sindaco, buona parte della sua giunta e la quasi totalità dell’intero consiglio comunale. Abramo e i suoi, destra e sinistra – che destra e sinistra non sono – tutti assieme, inconsapevoli delle condizioni in cui versa il nostro quartiere lido ed indifferenti alle quotidiane difficoltà di tantissimi cittadini.

    A San Vitaliano si saranno allora, con viva speranza e sentimento, rivolti i tanti cittadini e i tanti imprenditori che nel sud della città, ma non solo, cercano di sopperire alle mancanze di questa amministrazione che, oramai da tempo, va avanti seraficamente con il solo scopo di sopravvivere fino alle prossime elezioni regionali. Alla faccia della città e per godimento di chi tra poco andrà ad occupare qualche posto in giunta e qualche posto nelle famigerate strutture speciali della Regione Calabria.

    Oggi diciassette luglio 2021, la situazione in cui versa Catanzaro lido dovrebbe essere un caso sul quale la città intera dovrebbe interrogarsi. La questione porto, la totale assenza di controllo del territorio, nessuna iniziativa culturale e turistica, le vicende del depuratore e la gestione di località Giovino: queste sono solo alcune delle questioni che oggi stanno mettendo in ginocchio un intero quartiere e che, se non affrontate con praticità, renderanno inutile una parte di programmazione in essere – della quale è giusto dare atto – e qualsiasi intervento futuro.

    È un’estate nera che probabilmente l’amministrazione, in questi giorni, cercherà di edulcorare con la notizia del prossimo MGFF; un evento che – nell’estate in cui è addirittura Montauro, non solo a far lezione di amministrazione alla nostra città, ma a godere e a far godere di messaggi ed esempi senza tempo e spazio, del nostro più recente passato e del nostro presente, leggasi Saverio Rotundo e Stefano Morelli – potrebbe avere il sapore della propaganda più odiosa e della beffa.

    L’amministrazione di questa città non è mai stata un esempio di programmazione e organizzazione, ma la nostra città non ha mai vissuto un periodo così. Lido, oggi, è solo il più plastico degli esempi, ma è l’intera città ad essere senza prospettive. Dal centro storico deserto alle periferie abbandonate.

    Della giornata di ieri dobbiamo ricordare e fare nostro, oggi e domani, il messaggio dell’arcivescovo mons. Vincenzo Bertolone: “Se, com’è stato detto, la Politica è realizzare, è concepire le istituzioni come strumenti preziosi della partecipazione della gente alle decisioni che, tutte e sempre, li riguardano, perché non decidere tutti insieme di realizzare ciò che si ritiene possibile e trasformare il sogno in progetto, l’ideale in reale, l’Utopia in felicità ad ogni passo, anche quello accidentato?… il sogno di una Città dove al posto del giudizio si supplisca la stima delle persone. All’odio e alla ricerca del capro espiatorio subentri l’impegno di rimboccarsi le maniche e assumersi le proprie responsabilità”.

    Il modo di far politica che abbiamo conosciuto in questi anni, anziché fomentare iniziative e stimolare la partecipazione, ha svilito ogni passione e mortificato ogni sana ragione. E questo rappresenta la sconfitta più grande che una comunità cittadina possa subire. Una violenza inaudita.

    Dobbiamo ridare alla politica una dimensione spirituale, fatta di ragioni e di perché. Di umiltà e di limiti. Tornare ad aggregarci sulle idee e sui valori, non sui compromessi le carriere.

    Dalla Marina a Sant’Elia la città ha bisogno di un rinnovamento autentico, fatto da chi sa amare la vita e vivere le passioni in modo vero senza rientrare dentro gli schemi precostituiti che tanto male hanno fatto, a noi tutti e alla città.

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