Balletto di comunicati intorno al terzo uomo

Cuda e Drosi precisano quanto in precedenza fatto trapelare dai circoli catanzaresi sulla scelta dell’ultimo rappresentante della federazione nella lista PD

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    Si è tinta leggermente di giallo la direzione provinciale del Partito democratico, convocata dal segretario di Federazione Gianluca Cuda ieri pomeriggio per stilare una proposta, possibilmente condivisa, atta a riempire gli spazi vuoti della lista del partito nella circoscrizione centro. Due comunicati, a diversa firma, sono sembrati darne interpretazioni differenti. Il primo giunto nelle redazioni era a cura del coordinamento cittadino dei circoli di Catanzaro. Il secondo, che rettificava di parecchio fino alla smentita, sottoscritto dallo stesso segretario Gianluca Cuda e dal presidente dell’Assemblea provinciale Michele Drosi.

    Per capire, occorre ricordare che degli otto posti disponibili in lista, cinque sono di pertinenza della federazione di Catanzaro, degli altri tre dovendo occuparsi le federazioni di Crotone e di Vibo. Altro paletto numerico è la rappresentanza di genere, novità per la legge elettorale calabrese. Dei cinque nomi, due devono essere coniugati al femminile. E qui non c’è discussione, perlomeno così trapela: si tratta di Giusy Iemma e Aquila Villella.

    La discussione dell’organo direttivo della federazione si è sviluppata quindi sull’individuazione dei rimanenti tre candidati. Sviluppata, inviluppata, incartata. Erano presenti alla riunione lametina diverse personalità del Pd provinciale. Il deputato Antonio Viscomi, il consigliere uscente Libero Notarangelo e il segretario di federazione Cuda, per iniziare. Questi tre sono gli incaricati dal commissario Stefano Graziano di elaborare e presentare la proposta del partito di Catanzaro e provincia. Proposta non vuol dire che viene accettata a scatola chiusa. In un partito organizzato quale il Pd, è ritenuto accettabile che qualche limatura possa avvenire nel passaggio alle istanze superiori, regionali e nazionali. Tra gli altri erano presenti il commissario della federazione di Lamezia Franco Lucia, Enzo Bruno, Mario Paraboschi, Giovanbattista Paola, Annita Vitale, Aquila Vilella, Francesco Passafaro, insomma, una robusta rappresentanza della realtà di partito. Che, però, al tirar delle somme, non è arrivata a una indicazione univoca, volendo rispondere a dei criteri tra di loro non sempre concordanti: privilegiare chi ha già partecipato, da eletto o da semplice candidato Pd, alle precedenti elezioni e alla breve esperienza consiliare o dare giusta rilevanza a chi può contribuire a irrobustire la lista, premiare la militanza storica o aprirsi al nuovo come vocazione genetica del partito.
    Della rosa dei nomi possibili, il solo Fabio Guerriero rispondeva in pieno, da candidato nel 2020 sia pure non eletto. Libero Notarangelo, eletto, non aveva dato la sua disponibilità a ricandidarsi. Idem Gianluca Cuda, candidato non eletto nel 2020. Le proposte giunta dai vari interventi sono state tre: Ernesto Alecci, Enzo Bruno e Francesco Pitaro. Uno di troppo. Non si è votato, sia per il sopraggiunto venir meno del numero legale dei partecipanti, sia perché si è valutato preferibile ascoltare i livelli superiori. Cosa che il segretario Cuda si appresta a fare incontrando il commissario Graziano a cui spetta, gerarchicamente, l’ultima parola. Nulla è stato pertanto ancora deciso, su chi sacrificare ed eventualmente dirottare, se lo riterrà opportuno, nella lista Bruni.

    È, in sostanza quanto hanno ritenuto di ribadire nel loro documento congiunto Cuda e Drosi, esordendo con un lapidario “Sono state diffuse, nelle ultime ore, notizie infondate e ricostruzioni artificiose sulla riunione della direzione provinciale del Partito Democratico”. Il riferimento era, ovviamente, alla nota diramata dal coordinamento cittadino dei circoli che riportava il documento che il loro rappresentante, Salvatore Passafaro, aveva letto in direzione: “I componenti dell’organismo cittadino dando seguito alla richiesta del commissario e in linea con gli altri interventi hanno proposto la seguente rosa di nomi: Aquila Villella, Giusy Iemma, Fabio Guerriero, Enzo Bruno e Gianluca Cuda. Precisando che, qualora il segretario di federazione non accetti la candidatura, si debba procedere a individuare un candidato tra Alecci e Pitaro”.

    C’era stato, infatti, chi aveva confuso la volontà di una parte dei partecipanti alla direzione con quella generale che non c’è stata. Infatti, recita il documento di Cuda e Drosi: “la direzione provinciale non ha assunto alcuna determinazione non soltanto sui nomi da proporre, non registrando la necessaria unità ma non si è neppure potuta pronunciare sul percorso politico, proposto da alcuni componenti, per superare l’attuale stallo”. Proseguendo con un perentorio richiamo all’ordine: “Per il prosieguo, in presenza di comportamenti non autorizzati da alcuno, in ordine alla diffusione di notizie inerenti la vita interna di Partito, assumeremo le necessarie e dovute azioni disciplinari nei confronti di chiunque che, senza titolo, si sostituisca agli organi dirigenti della federazione provinciale di Catanzaro”.

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