‘A Filanda, 524 giorni per una prestazione diagnostica sono davvero troppi

"Ci piacerebbe chiedere al Commissario Regionale della Sanità se è a  conoscenza dei tempi lunghissimi previsti dalla nostra A.S.P. per eseguire alcuni esami"

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    “Oltre ogni limite – 524 giorni per una prestazione diagnostica sono davvero troppi “A Filanda” non è una associazione politica, tutt’altro, tra i nostri scopi c’è quello di impegnarci per  rendere più bella la nostra città, più fruibile, non solo esteticamente e culturalmente, ma anche un  luogo dove i servizi sono efficienti e immediati. Per questo quando un nostro associato, che  evidentemente ha problemi di salute, ci informa che il nostro servizio sanitario regionale ha disposto  la prenotazione per un esame clinico (seppur non di routine) dopo 524 giorni, cioè nel 2023, non  possiamo esimerci dal rivolgere alcuni interrogativi ai responsabili del nostro sistema sanitario locale”. Lo afferma in una nota Giorgio Ventura presidente “A Filanda.

    “Premesso che quando un utente si rivolge al sistema sanitario, non lo fa per diletto, ma sempre su  richiesta di un medico, ci domandiamo, qual è il senso di eseguire una prestazione sanitaria un anno  e mezzo dopo la richiesta?  Ci piacerebbe, quindi, chiedere al Commissario Regionale della Sanità Dr. Guido Longo se è a  conoscenza dei tempi lunghissimi previsti dalla nostra A.S.P. per eseguire alcuni esami. E, poiché siamo certi che non può non essere a conoscenza di tale stato di cose, ci piacerebbe anche chiedergli  quali interventi sta attuando per ridurre i tempi di prenotazione degli esami clinici” – si legge nella nota.

    “La stessa domanda la vorremmo rivolgere al signor Sindaco della Città di Catanzaro che in quanto  autorità sanitaria locale, con funzioni esplicitamente riconosciute dalla legge, ha tutto il titolo per  sollecitare l’azienda sanitaria provinciale competente ad attuare le misure necessarie per garantire ai  cittadini il diritto sacrosanto alla tutela della salute, richiamato esplicitamente dalla nostra Carta  Costituzionale. Anche al Signor Ministro della salute Roberto Speranza vorremmo chiedere se è a conoscenza delle  disparità di trattamento alla quale sono soggetti i cittadini calabresi, perché siamo certi che, simili  irragionevoli liste di attesa non sono comuni nella nostra nazione e ledono i principi di uguaglianza  garantiti dalla costituzione. L’auspicio è che la prossima Giunta Regionale, – conclude la nota – qualunque sia il colore politico che uscirà vincente  dalle elezioni, affronti una volta per tutte il problema della sanità regionale calabrese e questo come  impegno prioritario e inderogabile, perché come diceva l’economista Keynes nel lungo periodo  “Saremo tutti morti”.

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