Salvini all’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro: vinceremo con trenta punti di distacco

Chiuderà la campagna elettorale in Calabria. E annuncia querele per chi accosta la Lega alla ‘ndrangheta

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    La Calabria fa bene a Matteo Salvini. Tutta salute. Racconta a Catanzaro, palco dell’Auditorium, che dopo due giorni passata al mare calabrese, intorno a Ferragosto, ha messo su due chili. E conta di tornarci prima dell’inizio di ottobre altre due o tre volte. Sicuramente, così prevede, sarà qui per la chiusura della campagna elettorale, non fosse altro per non fare un torto a nessun romano napoletano fiorentino torinese o milanese, insomma a ciascun cittadino delle “piccole“ città interessate in contemporanea alle amministrative. Vuole chiudere in Calabria, anche perché è sicuro che né Letta né Conte faranno altrettanto. Insomma, per marcare la differenza. Attorniato dai candidati delle tre circoscrizioni elencati con piglio da presentatore dal commissario regionale Giacomo Saccomanno, Salvini preconizza una vittoria di oltre 30 punti, in ciò blandendo e sorpassando in ottimismo Roberto Occhiuto che gli sta accanto, insieme al vice presidente in pectore e presidente effeffe in carica Nino Spirlì.

    Salvini a Catanzaro

    Forse, però, guardando agli ampi spazi vuoti in platea, il pensiero si dirige verso il 50 per cento degli elettori calabresi che di solito non vanno a votare. Elettori rassegnati che impersonano il nemico che non è la sinistra troppo impegnata insultare senza costrutto, ma la rasseganzione. vero nemico della Lega, e chiede aiuto a loro per cambiare la Calabria, dice. E cita addirittura Giorgio Gaber e la libertà come partecipazione. Agli indifferenti chiede i voti, e non certo alla ‘ndrangheta che, letteralmente, dice “è merda”. E si scaglia contro la cattiva stampa che ha osato fare parallelismi tra un candidato del reggino che ha un consuocero in odore di affiliazione criminale. “Non sapevo ci fosse un reato di consuocerismo”, dice, strappando un applauso che se non è convinto perlomeno è sincero. “

    Se c’è qualcuno che ha sbagliato ed è in galera è giusto che stia in galera, ma non si può far carico a un figlio, a un nipote, a un parente”.  Su questo fronte, Matteo preannuncia querele a chiunque insista a mettere in relazione Lega e ’ndrangheta. Non certo per lucrarci, perché l’eventuale risarcimento andrà tutto in beneficienza, magari alla squadra di calcio di San Luca, che lo merita. Buona vita e buna fortuna a tutti, alla Lega e alla Calabria. Poi inizia il rito dei selfie: “senza assembrarsi, se no Speranza sigilla il teatro”. Ha questo chiodo fisso in testa, il Capitano. Come la lingua che batte dove il dente duole. “Ormai a Letta non rispondo, non ho tempo per litigare – dice a chi gli chiede un commento sulle accuse di ambiguità da parte del segretario del Pd -. Sono qui per parlare di una splendida terra che è la Calabria. L’obiettivo è vincere il 3 e 4 ottobre con la Lega primo partito del centrodestra, abbiamo delle liste belle, forti”.

    Salvini a Catanzaro

    Sul palco dell’auditorium tutti i candidati consiglieri, compresi gli uscenti, che son o quattro. C’è Pietro Raso, c’è Pietro Molinaro, c’è Filippo Mancuso. Manca Tilde Minasi, ma sarà per un’altra volta. In compenso presenzia, abbronzatissimo, il deputato Domenico Furgiele, che sprona tutti i militanti a bussare casa per casa, perché il momento è fatidico.
    Roberto Occhiuto, candidato della coalizione, gli dà man forte, ovviamente. Anzi, lo solletica quando dal palco preannuncia una sua futura iniziativa da presidente: tamponi gratis a tutti, anzi, a carico della Regione. Fa un po’ di conti, e arriva a concludere che la spesa per la Regione dei tamponi a suo carico sarà molto inferiore del costo per le terapie ospedaliere per Covid, normali o intensive.

    Musica per le orecchie di Salvini, fresco di seconda dose, che lo aveva preceduto di poco parlando con i giornalisti: “Se riusciremo a ottenere tamponi rapidi gratuiti per milioni di famiglie, soprattutto con minorenni, con ragazzi che vanno a scuola, fanno sport, fanno volontariato, vuole dire che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Fortunatamente – ha aggiunto – tanta gente si è vaccinata e si sta vaccinando, chi ancora non l’ha fatto magari non può spendere migliaia di euro per i tamponi, soprattutto se ha due, tre, quattro figli. Quindi sono contento di quello che stiamo portando a casa e – ha concluso il leader della Lega – se il governo ci ascolterà sulla via dei tamponi rapidi e gratuiti per aiutare le famiglie in difficoltà abbiamo raggiunto un altro obiettivo”. 

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