Occhiuto alle prese con il nodo vicepresidenza attende indicazioni da Salvini

Varato il nuovo regolamento della burocrazia regionale, è in corso il lunedì che il presidente aveva indicato come limite alla formazione della giunta. Le ipotesi Bertolaso e Sgarbi

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    Con il primo decreto da presidente, Roberto Occhiuto ha inteso imprimere da subito la sua impronta sul terreno sensibile e necessario della burocrazia regionale, con significativa precedenza, pur limitata a sole poche ore, rispetto all’altro importante giro di boa, ovvero la formazione dell’esecutivo. Il decreto porta il numero cronologico 180 del 7 novembre 2021, di esecuzione immediata e successiva alla pubblicazione su Bollettino ufficiale della Regione, e reca come oggetto: “Regolamento di riorganizzazione delle strutture della Giunta regionale. Abrogazione regolamento regionale 19 febbraio 2019, n. 3”.

    Con la nota diramata dallo stesso presidente ieri pomeriggio, viene spiegato che “tutti i direttori generali e 42 dirigenti di seconda fascia sono decaduti e manterranno la reggenza temporanea nei Dipartimenti e nei relativi settori. Successivamente saranno indicati coloro che guideranno i Dipartimenti per i prossimi anni”.
    L’allegato 1 al decreto disegna l’organizzazione generale dei dipartimenti, l’allegato B indica i dirigenti generali reggenti e quelli in prorogatio, destinati a essere sostituiti appena le procedure di valutazione da parte del presidente saranno completate, l’allegato C  riporta con nome e cognome tutti i dirigenti di settore “interessati da effetti caducatori e riassegnati per incarichi temporanei di reggenza”, l’allegato D elenca  i “dirigenti della pianta organica e rispettiva assegnazione”. Con questo, si fa una meritoria operazione di trasparenza, con la quale i cittadini possono quantomeno conoscere chi e con quali mansioni dirigenziali occupa gli uffici per moti versi impenetrabili della Cittadella regionale.

    In linea generale, il presidente di giunta avrà in diretta competenza l’Ufficio stampa, il portavoce, l’Ufficio di gabinetto, la Stazione unica appaltante, l’Autorità di audit e l’Avvocatura regionale. Tredici i Dipartimenti: Presidenza, Segretariato Generale, Organizzazione e Risorse Umane, Economia e Finanze, Programmazione Unitaria, Infrastrutture e Lavori pubblici, Lavoro e Welfare, Sviluppo economico e attrattori culturali, Turismo Marketing territoriale e Mobilità, Agricoltura Risorse agroalimentari e Forestazione, Tutela della salute e Servizi socio-sanitari, Istruzione Formazione e Pari opportunità, Territorio e Tutela dell’ambiente, Protezione Civile.

    Il Dipartimento Presidenza, ovviamente, sarà anche quello su cui Occhiuto avrà diretta influenza, con  attribuzioni di rilevo: Rapporti con le autonomie locali e loro aggregazioni, Affari generali e istituzionali, comunicazione pubblica e istituzionale; coordinamento, indirizzo strategico e monitoraggio performance di bilancio delle società partecipate, enti strumentali e organismi in house; legalità e sicurezza; azioni di sviluppo del porto di Gioia Tauro; nucleo regionale valutazione e verifica investimenti pubblici; unità operativa autonoma di attuazione programma di governo e coordinamento progetti strategici; u.o.a. crescita e transizione digitale; infrastrutture digitali.

    Sull’altro fronte, quello più propriamente politico che riguarda la formazione della giunta, il cui nodo nei giorni scorsi Roberto Occhiuto si è impegnato a sciogliere proprio entro oggi, tutto è in realtà fermo in attesa che venga riempita di identità la voce vicepresidenza. Tramontata per sopraggiunte controindicazioni la soluzione ante elezioni che voleva Nino Spirlì riconfermato nel ruolo, si attende che il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo aver riacquistato il pieno controllo del partito, dia finalmente indicazioni su chi vuole che ricopra il ruolo di vie presidente della Giunta calabrese. È di sua pertinenza, secondo accordi inveterati e, sul punto, risalenti alle precedenti elezioni del 2020. Sul punto, ancora, Salvini si comporterà come fece con Jole Santelli, che si vide proporre, e imporre, Spirlì solo poche ore prima la nascita dell’esecutivo regionale. Occhiuto attende pazientemente. Sperando in cuor suo due cose: che in nome sia di gradimento generale, e che sia di genere femminile. Poi, tutto discende a incastro. La giunta, ricordiamo è composta da 7 assessori compreso il vicepresidente e annoverando perlomeno due rappresentanze di genere, più il presidente.

    Nei giorni scorsi, e in occasione delle sue consuete puntate romane, Occhiuto ha avuto modo di contattare diverse personalità che potrebbero entrare in gioco in Calabria quali co ponenti della sua giunta. In particolare si è più volte parlato di un interesse verso Guido Bertolaso alla vicepresidenza, e in tal caso la Lega verrebbe risarcita con due assessorati, e verso Vittorio Sbarbi alla Cultura. Nell’un caso e nell’altro, da quale che trapela, non c’è un convinto assenso da parte degli interessati. Bertolaso ha rifiutato analoghe proposte di impegno diretto sulla candidatura a sindaco, di Roma e di Milano, mentre ha avuto più problemi che altro quando ha accettato il ruolo di coordinatore del piano vaccinale in Lombardia. Memore di ciò, anche nel caso di suo interesse per la vicepresidenza calabrese, e, nel caso dovendosi occupare probabilmente delle situazioni emergenziali anche in campo sanitario, vuole garanzie di un quadro normativo che gli consenta di operare con sicurezza, per esempio con le prerogative della protezione civile in merito alla costruzione degli auspicati nuovi quattro ospedali regionali. 

    Con Vittorio Sgarbi la situazione è analoga, se pure con accenti diversi. Freni all’ipotesi vengono innanzitutto dallo stesso critico d’arte, oggi più che mai impegnato in molteplici iniziative anche a livello internazionale. E accanto, a ciò, c’è sempre da considerare che l’ultima esperienza calabrese di Sgarbi, in qualità di assessore alla cultura nella giunta cosentina di Mario Occhiuto, fratello sindaco di Roberto, è andata a finire maluccio, contrassegnata da una discontinuità di fondo nell’impegno assessorile del critico.

    Quindi, in attesa delle novità che dovrebbero essere imminenti, si può dire che a dovere essere sciolto è innanzitutto il nodo vicepresidenza. E da lì, a cascata, il presidente Occhiuto comporrà il puzzle che, tessera dopo tessera, porterà alla definitiva fisonomia della Giunta che lo affiancherà nei prossimi cinque anni alla guida della Regione Calabria.  

     

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