Filippo Mancuso elogia il passo deciso di Occhiuto e si affida a san Francesco d’Assisi

Maggioranza compatta sul suo nome come presidente del Consiglio regionale. Nel discorso d’insediamento chiese maggiori risorse per Catanzaro, senza dimenticare Reggio

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    Ancora un santo, questa volta san Francesco d’Assisi, a suggellare il discorso di insediamento del nuovo presidente: “Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. I più ferrati in memoria ricordano analoghi appigli taumaturgici nelle precedenti legislature, si segnalano in particolare tra gli ultimi quelli di Francesco Talarico e Domenico Tallini. In ogni modo, un mezzo miracolo è già avvenuto, con il disbrigo della pratica elezione presidente in soliti 9 minuti, dalle 15 alle 15:09. Ventidue le preferenze riportate da Filippo Mancuso, nove le schede bianche.

    Il presidente provvisorio, in qualità di consigliere più anziano d’età, Francesco Afflitto, ai sensi del comma 2 articolo 20 dello Statuto regionale, constatato il raggiungimento del quorum previsto, ha proclamato presidente Filippo Mancuso, eletto nella Lega Salvini. Maggioranza e minoranza compatte, quindi. Anche i due vicepresidenti sono stati eletti alla prima votazione: sono Pierluigi Caputo di Forza Azzurri, e Franco Iacucci del Partito democratico: il primo con 21 voti, il secondo con 6, due le schede bianche.

    Il discorso di insediamento di Filippo Mancuso, spogliato delle consuete assicurazioni circa l’ecumenismo nello svolgimento delle funzioni, è stato sostanzialmente un invito rivolto a tutti i consiglieri a lavorare per il bene comune della Calabria, in considerazione dell’opportunità unica offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, anche nella necessità di evitare che del Piano si appropri con opportunismo il più ricco e avveduto Nord. Un saluto particolare il neo presidente lo ha dedicato alla sua città, Catanzaro, “città che necessita di opportune risorse, non solo in quanto capoluogo di Regione, ma anche perché punto cardine dell’area centrale della Calabria” più volte penalizzata in passato. Per non sbilanciarsi troppo, Mancuso saluta anche la città metropolitana di Reggio Calabria, anche se a prendersene cura il presidente Occhiuto ha addirittura costituito un assessorato apposito. Per terminare con i saluti, anche i giornalisti ne vengono beneficiati, in particolare coloro tra questi che sono minacciati dalla ndrangheta e coloro, più fortunati, che seguono le vicende politiche regionali, assicurando ampia collaborazione per le informazioni derivanti dall’attività istituzionale del Consiglio.

    Un ricordo poi per l’indimenticabile Jole Santelli che “ha lasciato un’impronta indelebile” e un ringraziamento particolare per il nuovo presidente della Giunta, per avere, con il suo “dinamismo intellettuale e politico” impresso da subito un deciso “cambio di passo”. Il riferimento è soprattutto all’agognato ricongiungimento delle figure del commissario ad acta per il rientro dal debito sanitario e del presidente di giunta, mettendo così fine alle continue e inconcludenti schermaglie tra i due uffici. Nella speranza, esplicitamente auspicata da Mancuso, che questo passaggio serva anche ad accelerare il processo di integrazione tra le due realtà ospedaliera e universitaria di Catanzaro. Alla luce di questo, forse si fa più plausibile l’affidamento al santo poverello.

    Completato l’Ufficio di presidenza, con l’elezione dei due segretari questore, Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) con 17 voti ed Ernesto Alecci (Pd) con 11, alle 15:28 Filippo Mancuso dichiara chiusa la sua prima seduta da presidente del Consiglio regionale della Calabria.

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