La Cgil con Occhiuto su Sacal: il presidente concorda con le nostre denunce

Il sindacato rinnova la richiesta di revoca della concessione e di dimissioni del presidente del Cda De Metrio cercando sponda nelle dichiarazioni del ministro Giovannini al question time della Camera su interrogazione del deputato Furgiuele

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    “La Cgil e la Filt-Cgil Calabria, in coerenza con il lavoro svolto e le denunce pubbliche di questi mesi, sostengono la chiara e inequivocabile scelta di Roberto Occhiuto perché oggi è necessario ricostruire un percorso di trasparenza e il rafforzamento democratico di una società che deve svolgere un importante servizio pubblico. Ribadiamo, dunque, la nostra proposta di revoca della concessione con contestuale nomina di un commissario per il tempo sufficiente per un nuovo bando di gara garantendo, come garantito dallo stesso Ministro Giovannini, l’occupazione di tutti i lavoratori”.

    La nota sindacale, firmata a sei mani da Angelo Sposato, Nino Costantino ed Enzo Scalese, rispettivamente di Cgil segretario generale Calabria, segretario Filt e segretario Area Vasta, ha un significato particolare, in quanto era stato proprio il sindacato dei trasporti della Cgil, a ottobre scorso, a sollevare pubblicamente i primi dubbi sulla conduzione dell’aumento di capitale della società di gestione degli aeroporti calabresi, prendendo lo spunto dalla negata possibilità di prendere visione del piano industriale disegnato dal presidente De Metrio. In un passaggio della nota del 28 ottobre, Costantino affermava in proposito: “È un atteggiamento padronale inaccettabile, fuori dal tempo e fuori dalla comprensione che evidenzia il modo di intendere le relazioni industriali dei dirigenti della Sacal. Eppure De Metrio è il presidente di una società che, fino ad oggi, è a maggioranza pubblica e che, purtroppo, ha tutta l’intenzione di diventare a maggioranza privata”.
    Anche su quella base, pochi giorni dopo il presidente in pectore della Regione, già eletto ma ancora non insediato, sulla pagina social si diceva “un po’ arrabbiato” accennando a “strani accordi” a fronte dei quali la maggioranza di Sacal sarebbe ormai passata in mano ai privati. Da quel momento gli sviluppi sono noti, e la “leggera arrabbiatura” di Occhiuto ha avuto modo e tempo di montare fino a trasformarsi in vera e propria denuncia pubblica che nel prosieguo ha avuto l’avallo autorevole dell’Agenza nazionale anticorruzione con l’esposto presentato alla procura catanzarese e nelle ultime ore con l’intervento al “question time” della Camera del ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini. Ha risposto, il ministro, all’interrogazione rivoltagli dal deputato lametino leghista Domenico Furgiuele che così riassumeva la vicenda: “Gli enti pubblici rappresentanti nella Sacal hanno deciso di partecipare a un aumento di capitale cui poi non hanno dato seguito. Ci ritroviamo oggi con un socio privato che detiene il 51% delle azioni”, inducendo “i vertici dell’Enac a intervenire chiedendo un commissariamento oltre che la revoca della concessione per l’aeroporto di Lamezia Terme”. Furgiuele vorrebbe che non si arrivasse al commissariamento della società di gestione, anche in funzione della salvaguardia dei livelli occupazionali in un settore, quello aereo in generale, in forte crisi causa pandemia. Il ministro ha chiarito le azioni e le intenzioni dell’Enac che possono trovare diversa soluzione dalla revoca solo in caso di ritorno della Sacal nel pieno controllo del capitale pubblico. Di rimbalzo, ieri il presidente Occhiuto, sempre attentissimo a quanto si muove a livello romano, ha rinforzato l’intenzione di andare sino in fondo alla vicenda Sacal, considerando “irricevibile la proposta fatta da Sacal di retrocedere il privato 49% delle quote. Non possiamo comportarci come se non fosse successo nulla di grave” e dicendosi disposto – ha confidato al Corriere della Calabria – a “valutare l’acquisto da parte della Regione di tutto il pacchetto”.

    A ruota è seguito l’endorsement odierno della Cgil, autorevolmente sottoscritto anche dal segretario generale Sposato. Nella nota, Filt e Cgil ribadiscono la loro “proposta di revoca della concessione con contestuale nomina di un commissario per il tempo sufficiente per un nuovo bando di gara garantendo, come garantito dallo stesso Ministro Giovannini, l’occupazione di tutti i lavoratori. Anche il giudizio del Presidente Occhiuto sulla mancanza di fiducia nel management aziendale a cominciare dal Presidente del CdA De Metrio è perfettamente coincidente con le nostre denunce dei mesi e delle settimane passate. È necessario, quindi, che il Presidente Giulio De Metrio rassegni prima possibile le dimissioni per consentire una più agevole e pubblica ricostruzione democratica della società. Gli aeroporti calabresi sono infrastrutture fondamentali per la mobilità, per lo sviluppo economico e turistico della Calabria e non possono essere gestiti con sufficienza, con piglio padronale e in disprezzo dei diritti delle persone che lavorano, degli stagionali e dei cittadini. La Filt-Cgil è stata costretta a rivolgersi al Giudice del Lavoro già in passato per ottenere il Piano industriale che non può essere nascosto e negato a chi ne ha diritto e che, come noi, svolge la delicata funzione di rappresentanza del lavoro. Anche per questo diffidiamo la Società a non compiere nelle prossime ore atti discriminatori e sbagliati come possono essere nuove esternalizzazioni di servizi aeroportuali alla stregua di quanto avvenuto fra luglio e agosto. Qualsiasi attività lavorativa deve essere garantita dai lavoratori della Sacal spa e Sacal gh (ground handling, ndr), oltre che dagli stagionali che dovranno essere rioccupati per la stagione invernale”.

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