Il Consiglio impegna l’Amministrazione comunale a rivedere gli accordi contrattuali con i gestori degli impianti sportivi in concessione

La misura, prevista nel Decreto Rilancio 77/2020, al centro dell’atto di indirizzo approvato all’unanimità

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    Con una mozione rivolta al presidente Marco Polimeni un nutrito gruppo di consiglieri ha portato all’attenzione del Consiglio comunale di Catanzaro un atto di indirizzo che, secondo quanto previsto dal decreto Rilancio 77/2020 in vigore dal 19 luglio 2020, sollecita l’adozione di misure volte alla sospensione e la riduzione dei canoni versati dai gestori degli impianti sportivi.

    La mozione, presentata dai consiglieri Eugenio Riccio, Giuliano Renda, Andrea Critelli, Agazio Praticò, Manuela Costanzo, Giulia Procopi, Giuseppe Pisano, Luigi Levato, Roberta Gallo e Francesca Carlotta Celi, è stata approvata con voto unanime.

    La mozione ricorda come il grande impegno economico che i centri sportivi sono stati chiamati a sostenere per adottare adeguate misure di sicurezza a rendere effettiva la loro ripresa, come la sanificazione continua degli impianti, ha reso necessari alcuni provvedimenti a loro favore e come l’impatto negativo conseguente alla pandemia da Covid 19 ha portato ad affrontare la mancata liquidità del settore colpito dalla crisi economica degli ultimi mesi. Inoltre manifestazioni sportive ed eventi sono stati fermati a causa delle necessarie misure varate dal Governo e solo recentemente le varie attività sportive sono ripartite con le dovute cautele e mettendo in atto numerose limitazioni.

    I consiglieri, con l’approvazione dell’atto di indirizzo, impegnano l’Amministrazione comunale a prendere atto del decreto Rilancio nella parte che riguarda gli impianti sportivi in concessione, introducendo la possibilità di rivedere gli accordi di concessione o gestione, definendo nuovi accordi a partire dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, su richiesta del concessionario. La mozione impegna pertanto l’Amministrazione a rivedere le condizioni di equilibrio economico finanziario precedentemente fissate e a prevedere la proroga del rapporto contrattuale che non potrà comunque superare i tre anni.

    La revisione contrattuale, secondo i richiedenti, trova giustificazione nella necessità di prevedere costi aggiuntivi per le misure organizzative volte a garantire condizioni di sicurezza tra gli utenti, così come l’opportunità di rinegoziare trova appiglio nella diretta conseguenza dei minori ricavi derivanti dalla riduzione del numero di presenze nei centri sportivi.

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