Elezioni presidente della Repubblica, delegati calabresi Occhiuto, Mancuso e Irto

Per la scelta di importanza non solo nazionale, è stato aggiunto a Palazzo Campanella l’accordo anche nelle fila dell’opposizione

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    Preceduta dalle riunioni disgiunte dei rispettivi schieramenti, si è riunita l’Aula del Consiglio regionale della Calabria per dare svolgimento all’unico punto all’ordine del giorno: “Elezione dei tre delegati per l’elezione del Presidente della Repubblica (art. 83 della Costituzione)”. Con leggero ritardo, e dopo una lunga performance declamatoria del segretario questore Salvatore Cirillo chiamato a leggere il verbale dell’ultima estenuante seduta dell’anno passato, i consiglieri hanno ascoltato la relazione del presidente Filippo Mancuso che ha ricordato come da regolamento interno si dovesse votare a scrutinio segreto scrivendo i nomi in numero non superiore ai dei due terzi rispetto al numero dei delegati da eleggere, quindi non più di due voti per ciascun consigliere votante. Costituito il seggio elettorale, il segretario questore Cirillo ha svolto la chiama.

    L’incertezza della vigilia era tutta concentrata nell’opposizione, poiché i diversi gruppi che ne fanno parte non hanno raggiunto alcun accordo nei giorni precedenti, arrivando in ordine sparso alla vigilia della seduta, un appuntamento di natura istituzionale che, come spesso succede, si è colorato di tonalità strettamente partitiche. Secondo prassi, come già successo nelle precedenti otto occasioni, sono designati per la maggioranza i due presidenti di Giunta e Consiglio e, in rappresentanza della minoranza, il leader dell’opposizione o il capogruppo del partito più votato. Nessuna incertezza, o minima, per i due rappresentanti della maggioranza, usualmente il governatore Roberto Occhiuto e il presidente del Consiglio Filippo Mancuso. Diviso alla vigilia il fronte dell’opposizione, con leggera prevalenza per Nicola Irto, capogruppo del Partito democratico, nonostante qualche riserva sia nel Misto, sia nel gruppo del Movimento 5 Stelle che in quello De Magistris Presidente, ciascuno chiedendo la visibilità dovuta.

    La lettura delle schede compiuta dal segretario questore Cirillo ha fatto capire che l’accordo alla fine si è trovato anche nella minoranza, che ha votato compattamente su un solo nome, mentre i consiglieri di maggioranza hanno usato ambedue i nomi a loro disposizione. Questo l’esito letto da Mancuso: presenti e votanti 29 consiglieri, riportando voti Occhiuto 20, Mancuso 19, Irto 9, bianca una. Il presidente Mancuso dopo avere proclamato i tre delegati secondo le intenzioni del Consiglio ha letto una breve nota “dando atto che è stato soddisfatto l’articolo 83 della Costituzione”, che il Consiglio ha vissuto l’avvenimento “in modo non distaccato: la Calabria interverrà con senso dello Stato e sensibilità istituzionale”. L’appuntamento a Camere riunite è a Montecitorio dal 24 gennaio in avanti. La breve seduta è stata quindi sciolta. A inizio seduta, commemorato con un minuto di raccoglimento il presidente del Parlamento europeo David Sassoli “lucido e appassionante interprete dell’Europa dei cittadini”, lo ha definito Mancuso.

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