Riccio: “In Lombardia ok ai tamponi in parafarmacia, perché non anche in Calabria”

Il consigliere comunale di Catanzaro: "E' arrivato il momento di dare un'accelerata a tutto il sistema sanitario"

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    “Il covid ci ha insegnato che c’è bisogno di un sistema capillare ed affidabile per il territorio utile ad eliminare le zone d’ombra E’ forse arrivato il momento di dare un’accelerata a tutto il sistema sanitario. Renderlo moderno, utile al territorio e al passo con i tempi”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Catanzaro Eugenio Riccio.

    “Ecco perché – sottolinea Riccio – accogliamo con favore ciò che è accaduto in Lombardia, al di là di ogni retaggio culturale e politico, che sono elementi essenziali nella dialettica ma non possono essere ostacoli per lo sviluppo, soprattutto quando, come ci ha insegnato il Covid, si parla di prevenzione e di sanità.
    In Lombardia infatti da ora anche le Parafarmacie potranno fare i tamponi, a seguito di una decisione che ci pare quanto meno sensata e che competa quel percorso di liberalizzazione iniziato e mai portato a termine per una palese mancanza di coraggio o, forse, per la tutela di caste. Tutela che non potrà mai coincidere con i bisogni veri del territorio. Sappiamo perfettamente che impedire una cosa non fa che alimentare un mercato nero e nascosto di quella stessa cosa. Si pensi ad esempio agli infermieri libero professionisti, che già privatamente fanno tamponi senza poterli registrare. E allora perché non permettere anche a loro, così come alla Parafarmacie l’accesso al sistema regionale di gestione dei tamponi?”.

    Il fatto di non prendere seriamente in considerazione questa ipotesi secondo Riccio “è visione politica miope che piega le Istituzioni a interessi che non sono quelli dei cittadini, ma di una precisa categoria. L’attivazione di questo sistema, per il quale serve una legge di pochissime righe, potrebbe portare a diluire le lunghe code che per settimane si sono registrati fuori dalle farmacie, e dai drive through. Ma non solo. Apre la strada ad infinite altre possibilità per avere un sistema sanitario celere, moderno e soprattutto capillare su un territorio, come quello catanzarese, ma più ampiamente, quello calabrese, logisticamente frastagliato che ha necessità, oggi più che mai, di punti di riferimento fisici. Sollecitiamo dunque il Presidente Occhiuto, in qualità di commissario alla sanità, a ragionare su questa ipotesi confrontandosi davvero con il territorio e non solo con rappresentanti, non istituzionali, che per ruolo, funzioni ed interessi rappresentano un parte esigua di una categoria. In una logica costruttiva siamo a disposizione per portare il nostro contributo in termini di numeri e apporti di idee e risorse”.

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