Francesco Boccia: Valerio Donato ha gravemente tradito la sua storia

Il duro giudizio responsabile nazionale Enti locali del Pd .Aria di ticket con Casalinuovo. Fiorita: “per Catanzaro meglio due sindaci che un Abramo mascherato

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    Nella sala grande dell’albergo a nord della città, il nuovo stato maggiore del nuovo Partito democratico calabrese e catanzarese è schierato per abbracciare e benedire l’avvenuta, sospirata, consumata sintesi fra Nicola Fiorita e Aldo Casalinuovo, fioritura primaverile spuntata nel campo largo del centrosinistra cittadino da radici, a un tempo, consolidate come da tradizione e movimentiste quanto basta per soddisfare la vocazione al rinnovamento che sembra essere il tratto distintivo dell’esposizione. Domenico Giampà, Nicola Irto e Francesco Boccia responsabile nazionale Enti locali del Pd in ordine d’entrata e di responsabilità d’apparato hanno voluto dare l’impressione di compattezza e di unità, corroborata dalla presenza in prima fila del segretario cittadino Fabio Celia e del segretario di circolo – giovane, rinunciatario e pertanto unitario – Marco Rotella.

    In platea una discreta rappresentanza del partito storico e qualche curioso della vecchia guardia, venuto a seguire la lezione impartita dal professor Boccia di come togliersi d’impaccio rispetto alla frammentazione registrata nelle ultime settimane e riproposta negli ultimi giorni, dopo l’investitura di Fiorita a candidato sindaco del Pd e, pertanto, della coalizione di centrosinistra e dopo la rinuncia di Casalinuovo con simultaneo appoggio al candidato di casa.

    Boccia non si sottrae al delicato compito: da un lato enumera gli esempi virtuosi che hanno portato bene alle strategie ultime del partito nelle amministrative di peso (Manfredi a Napoli per il consolidato, Miceli a Palermo e Pezzopane all’Aquila per il futuro prossimo venturo) e dall’altro ostracizza il trasformismo che è stato a Taranto con Musillo e sarà a Catanzaro con Valerio Donato, bollandolo come ‘tradimento’: ci sono “ci sono poteri che si stanno  riorganizzando intorno a una figura che ha gravemente tradito la sua storia. Con Donato non ci sentiamo traditi noi, è tradita la città. Chi ha militato a sinistra non può rappresentare Fratelli d’Italia e Lega”.

    Questo il passaggio più duro nei confronti del principale competitor attualmente in campo le cui aspirazioni, per essere fondate su basi solide, devono per forza pescare, anche, nello stesso bacino di Fiorita.

    Il quale, prodigo e generoso, si sbilancia già verso un possibile ticket di governo con l’alleato Casalinuovo: “Per Catanzaro molto meglio due sindaci (Nicola e Aldo, ndr) che un Abramo mascherato”. A Casalinuovo anche l’invito esplicito da parte del segretario regionale Irto di rientrare con pieno titolo nel Partito democratico: “Con Casalinuovo abbiamo trovato oltre che la sintesi politica una persona alla quale chiederemo di costruire il futuro del PD dando una mano alla rigenerazione del partito”. L’avvocato, da parte sua, non si sbilancia sul punto, chiedendo tempo per la configurazione esatta del ruolo con il quale parteciperà alla campagna elettorale: “L’alternativa deve essere chiara e trasparente quale è quella che oggi qui incarniamo. È importante far sapere agli elettori chi siamo come primo atto di onestà nei loro confronti. Altresì proporremo alla città un programma molto importante, condiviso, per assicurarle il futuro che merita.

    Oggi è una giornata molto importante. Vedo rinnovato entusiasmo intorno alla proposta del centrosinistra. Raggiungeremo la meta e vinceremo queste elezioni, punto di ripartenza fondamentale per la nostra città”.

    Entusiasmo che si misurerà quanto prima, nell’atto della compilazione delle liste, segnatamente quella ufficiale di partito, attraverso il grado di convergenza richiesto apertamente da Boccia ad eletti e maggiorenti di partito: il momento è cruciale e non ammette distinguo e distrazioni.  

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