Cherchez la flamme. Pesa il mancato pronunciamento di FdI sulla candidatura di Donato

La partita nel centrodestra non è ancora chiusa dopo i nuovi innesti di Tallini e Speziali in Noi con l’Italia e Udc

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    Cherchez la flamme. Lo sappiamo, parafrasare non è elegante ma talvolta aiuta. In politica, per esempio.

    Nella politica catanzarese, nello specifico. Per sbrogliare il pasticcio che si sta costruendo nel centro destra intorno alla candidatura trasversale e finora dirompente di Valerio Donato, conviene chiedersi cosa in proposito stia maturando nel partito di Giorgia Meloni e di Wanda Ferro.

    Manca infatti il pronunciamento di Fratelli d’Italia – nel suo simbolo campeggia la tradizionale fiamma tricolore, da qui l’incipit – per completare il quadro delle adesioni a Donato da questa sponda dello schieramento partitico.

    Al momento hanno aderito Lega e Forza Italia, mentre la richiesta di una sostanziale pausa di riflessione perviene dalle forze più piccole,

    Noi con L’Italia e Udc, con tutti i distinguo che si dovrebbero tenere presenti in funzione degli ultimi ingressi in posizione dirigenziale nei rispettivi organigrammi, che hanno portato Domenico Tallini ad assumere la carica di responsabile degli Enti locali per il partito di Lupi e Vincenzo Speziali di commissario cittadino per quello di Cesa.

    La coincidenza temporale delle nomine, tra di loro e in riferimento allo stringente periodo elettorale, suggerisce cautela nel considerare scontato quanto finora era dato per tale dopo il documento congiunto di Filippo Mancuso e Giacomo Saccomanni per la Lega e Giuseppe Mangialavori e Marco Polimeni per Forza Italia, con la convergenza dell’ala centrista che in Calabria fa capo a Francesco De Nisi per Italia al Centro di Gaetano Quagliariello oltre che di Italia Viva. Di Renzi-Magorno.

    Questo continuo riferimento ai leader nazionali non è campato in aria, come una sovrastruttura sovrapposta ad arte sulla piccola realtà urbana di Catanzaro.

    Il centrodestra è alla ricerca di una sistemazione complessiva delle candidature nei 22 capoluoghi dove si vota, e soprattutto nei quattro capoluoghi regionali, tra cui Palermo e Catanzaro.

    Il silenzio finora osservato da Fratelli d’Italia potrebbe essere dovuto all’attesa che il dialogo tra i leader nazionali del centrodestra, difficoltato e interrotto quasi per vari motivi, riprenda proprio sull’argomento elezioni amministrative.

    Nel corso del tavolo così convocato, quanto finora prodotto in campo locale potrebbe essere considerato valido, oppure ricalibrato alla stregua di una fuga in avanti non concordata preventivamente. Non è un mistero che molti consiglieri comunali uscenti che fanno capo al consigliere regionale di FdI Antonio Montuoro spingono per uscire dall’incertezza. A questo punto bisognerà valutare il peso specifico dei leader locali.

    A loro volta pungolati dalle richieste pro Donato che provengono dagli aspiranti candidati, e dei leader nazionali e degli apparati di partito. Nell’area rimane sempre in campo la candidatura di Antonello Talerico che non può che guardare con interesse a quanto si è mosso negli ultimi giorni nei partiti con le nomine di Tallini e Speziali.

    Manca esattamente un mese alla scadenza della presentazione delle liste, da collegare necessariamente a un candidato sindaco.

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