Totalmente diverso. Il sindaco secondo Nicola Fiorita

Il leader di Cambiavento ha incontrato Anna Falcone di Primavera della Calabria in occasione del lancio della comune candidata Terri Boemi

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    Quando si incontrano Cambiavento e Primavera della Calabria sarebbe cosa facile dire che il tempo è variabile ma tendenzialmente tendente al bello.

    Sarebbe facile ma da evitare per non incorrere negli stereotipi dei doppi sensi, di cui uno vietatissimo in epoca elettorale pena l’accusa di parzialità.

    E allora ci si può rifugiare nella cronaca politica pura e semplice, e riferire dell’incontro del candidato sindaco Nicola Fiorita, leader di Cambiavento movimento civico catanzarese che ha spento ormai più di cinque candeline, con Anna Falcone, fondatrice di Primavera della Calabria, laboratorio politico progressista ecologista femminista europeista nato poco più di un anno fa nell’area cosentina ma con ambizioni extraterritoriali, radicato in tutta la Calabria con i dovuti portavoce e con propaggini nella sinistra nazionale secondo le specifiche prima elencate.

    L’occasione dell’incontro è stata l’inaugurazione della campagna elettorale di Terri Boemi, giornalista della nobile emittenza televisiva regionale, tratto di congiunzione tra i due movimenti, candidata di Primavera della Calabria nella lista di Cambiavento alle comunali di Catanzaro del 12 giugno prossimo. Fiorita e Falcone si erano incontrati già diversi anni fa, in una manifestazione organizzata a Soverato da un altro laboratorio politico – si chiamava Azimuth – da cui scaturì la breve esperienza di Salvatore Scalzo, che sarebbe stato da lì a poco protagonista della cosiddetta Primavera di Catanzaro, forse il punto più alto di un esperimento politico generazionale che avrebbe meritato migliori fortune o quantomeno la possibilità di poter saggiare le sue velleità di rinnovamento.

    Insomma, primavere che vanno e primavere che ritornano. Il 12 giugno sarà quasi estate e, giustamente Fiorita si interroga sulla coincidenza temporale, ben sapendo che i primi 100 giorni, i fatidici primi cento giorni, saranno da subito molto impegnativi, il nuovo governo cittadino, il suo si augura, dovendosi misurare da subito con il prevedibile sovraffollamento del quartiere Lido, con gli annessi problemi di soddisfazione dei servizi essenziali e di sicurezza.

    Non chiede sconti ne ipotizza possibili scusanti, convinto com’è che se il suo governo dovesse fallire o derogare dal programma, sarà solo e soltanto per proprie incapacità o insufficienze, ma non perché non libero o soggetto al pagamento di cambiali sottoscritte a futuro incasso.

    Fiorita è reduce da un confronto televisivo con gli altri candidati, in cui ha detto e ascoltato diverse cose, tra le quali lo ha colpito l’affermazione di un concorrente secondo il quale non ha molta importanza la qualità degli eletti al Consiglio comunale, perché decisiva è soltanto l’azione di sindaco e giunta.

    Per il professore di diritto delle religioni non è così, anzi si dice orgoglioso di tutti i componenti della sua lista, anzi delle due liste che faranno a lui riferimento, Cambiavento e CambiaMò.
    A Sergio Abramo – è lui il riferimento non citato “a chi ha guidata la città negli ultimi 10 anni” – rimprovera soprattutto di non avere saputo o voluto costruire una classe dirigente all’altezza di una città capoluogo.

    I risultati si vedono tutti, e sarà compito suo e della sua squadra riportare in asse un equilibrio territoriale oggi spostato su altre realtà, grazie a un lavoro comune che ha portato all’elaborazione di un programma dettagliato che sarà presentato a giorni alla stampa, frutto di un progetto politico “orgogliosamente riconoscibile, quel campo largo che a Catanzaro si realizza prima che in altre parti d’Italia”.

    “Dobbiamo cambiare totalmente il modo in cui ci siamo rapportati alla figura del sindaco in questi anni – così ha concluso Fiorita il suo intervento – l’idea di un sindaco che sa fare tutto da solo. Un buon sindaco deve sapere ascoltare, dialogare e delegare. E assumersi le responsabilità delle scelte e si dia il tempo necessario per ben scegliere.

    Vinceremo le elezioni e saremo liberi di compiere le scelte che sapremo fare. Con competenza, coerenza e credibilità”.

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