“Fiorita abbia la determinazione e consapevolezza della propria forza per non adeguarsi a richieste scellerate””

La riflessione post elettorale di Lino Puzzonia

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    di Lino Puzzonia

    Dopo il voto la liturgia prevede l’esame di chi ha vinto e chi ha perso. Non mi sottraggo e parto dai candidati sindaci. Ha vinto Nicola Fiorita che ha sopravanzato le sue liste al primo turno ed ha conseguito un risultato clamoroso al ballottaggio. Lo ha fatto dimostrandosi determinato ma anche rendendosi disponibile al confronto e ipotizzando il metodo del gioco di squadra. Hanno vinto anche Talerico e Ferro il primo all’esordio nelle elezioni comunali conseguendo quattro seggi e la seconda desiderosa solo di rimarcare il proprio prestigio personale nella destra cittadina in vista delle elezioni politiche. Ha perso Valerio Donato perché ha cercato di mettere insieme un progetto azzardato e velleitario che, anche ove fosse riuscito, sarebbe stato rapidamente perdente. Il limite è venuto subito fin dal primo turno che lo ha visto così indietro alle sue liste e si è sostanziato al ballottaggio. Uno degli strateghi dell’operazione, consigliere comunale di lungo corso, mi ha spiegato che è con questo metodo che si vince: non ha avuto ragione.

    Ha vinto il gruppo di Catanzaro Fiorita Psi Volt Leghe che, senza premio di maggioranza, ha saputo conquistare un seggio.
    Hanno perduto il PD e M5s che sono stati doppiati dalle liste di Fiorita (che hanno raccolto il doppio dei seggi dei due partiti assieme) e hanno segnato un ruolo del tutto marginale nella grande vittoria del centrosinistra. Certo da Boccia (interessato verosimilmente a un posto in Calabria alle prossime politiche) in giù e forse anche in su è già tutto un mettere il cappello sulla vittoria ma non ci credono nemmeno loro anche se cercheranno di ottenere il massimo in termini di immagine ed in termini di potere.

    Il dato però è quello che è perché la legge elettorale non permette di addomesticare le regole e in realtà non lo ammetterebbe nemmeno lo statuto del PD ma cosa fatta capo ha. Spero che Nicola Fiorita abbia sufficiente determinazione e consapevolezza della propria forza per non adeguarsi a richieste scellerate.

    Hanno tenuto i caporioni della galassia di liste civiche e non civiche di destra che tornano malgrado le malefatte dell’ultimo quarto di secolo e che, unificati da un inaspettato leader, hanno salvaguardato talune posizioni in consiglio comunale ma stavolta sarà più difficile continuare a tenere le mani sulla città.
    Ha perso Sergio Abramo che non ha potuto svolgere alcun serio ruolo in tutta la vicenda.
    Hanno perso quei compagni del PD che non hanno saputo distinguere la campagna congressuale dalla scelta del candidato a sindaco e hanno sacrificato la prima a una contradditoria battaglia per la seconda.

    Spero e sono fiducioso che abbia vinto la città di Catanzaro ma questo dipenderà, lo ripeto, dalla determinazione e dalla consapevolezza di Nicola Fiorita. Ci saranno risorse per la città in questi anni. Usiamole per ora, per subito e in una prospettiva utile per le prossime generazioni: alle prossime elezioni ci penseremo tra cinque anni.

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