Ancora incertezze sulla giunta, per non dire dei consiglieri…

Slitta a giovedì la proclamazione degli eletti, possibile una ricalibratura. Le attese dei componenti della coalizione del sindaco e di Talerico, che lo ha sostenuto al ballottaggio

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    Nessun consigliere ufficiosamente eletto (manca ancora l’imprimatur dell’Ufficio elettorale del tribunale) ha ancora ricevuto avviso di convocazione per la cerimonia di proclamazione, se così si può chiamare la lettura del verbale finale e conclusivo dei riconteggi: Il che vuol dire che domani è molto difficile che la cerimonia si svolga, probabilmente slittando a giovedì.

    E che il fatto che sia rinviata deve essere giocoforza ricondotto a un sovrappiù di accuratezza, preludio a una possibile ricalibratura dei seggi attribuiti alle singole liste, se non addirittura agli schieramenti. Vedremo.

    C’è un ultimo rumor, tutto da verificare, che mormora del possibile ripescaggio di un seggio a favore della lista di Officine del Sud. Non si tratta solo di legittima curiosità di vedere finalmente composto in modo definitivo il Consiglio comunale, quanto della considerazione che nessuna previsione attendibile sulla presidenza può essere avanzata se prima il quadro non è definito con precisione.

    Dal giorno della proclamazione degli eletti il sindaco ha dieci giorni di tempo, più altri dieci di proroga se proprio necessita, per convocare la prima seduta del nuovo Consiglio.
    Intanto tiene banco la discussione sui futuri assetti di giunta. Questo nonostante che il sindaco, Nicola Fiorita, sembra al momento volersene in qualche modo allontanare per tuffarsi anima e corpo nei problemi della città, a cominciare dall’acqua, passando per la depurazione, la sicurezza e l’igiene di strade e territorio. Ma non può certo disinteressarsene. Anche se non ha ancora, forse perché non ne ha avuto il tempo, convocato la pur prevedibile riunione con le liste di coalizione e di appoggio finale.

    Per saggiare in modo partecipato, come è stato per tutta la campagna elettorale, e anche prima, volontà particolari e collettive in merito all’assetto di giunta. Ricordiamo, i posti a disposizione sono nove, compreso il vicesindaco che può assumere anche deleghe.

    Un assessore Fiorita l’ha già nominato, sua sponte, e quindi attribuibile alla sua componente che comprende le due liste di Cambiavento e Mò: si tratta dell’assessore al Welfare, il medico Venturino Lazzaro. Ieri si è riunito il coordinamento (provvisorio) dei circoli cittadini del Pd, allargato alle presidenti delle assemblee cittadina e regionale, Chiodo e Iemma, convocato dal segretario cittadino Fabio Celia.

    Un incontro molto concreto, senza fronzoli, al termine del quale è emersa la volontà, non suscettibile di ripensamenti, di chiedere per i dem due postazioni in giunta, dei quali uno potrebbe riguardare la vicepresidenza. Sia Celia che Giusi Iemma, i due consiglieri eletti, sembrano interessati alla nomina. Ricordiamo che in caso di chiamata a fare parte dell’esecutivo, il consigliere che accetta rinuncia al seggio in favore di chi lo segue in lista, e la rinuncia è irrevocabile. Quindi altri nomi e altri volti potranno affacciarsi in Aula.

    C’è da considerare che, a volere ripercorrere le tappe della designazione prima e della elezione di Fiorita, non si può sottacere il ruolo fondamentale svolto dalle altre componenti del Nuovo centrosinistra, dizione comprensiva di movimenti civici e partiti ben prima che a Letta venisse in mente il Campo largo, oggi in verità messo un po’ a latere. Ce ne occuperemo presto, di questo aspetto di cronaca politica, perché merita.

    Al momento occorre rendere conto che rivendicano un posto in giunta sia il Movimento 5Stelle, sia la lista Catanzaro Fiorita che è il perfetto missaggio tra politica e civismo, includendo in sé anche il partito per eccellenza, il più storico di tutti, ovvero il Partito socialista di Gregorio Buccolieri segretario cittadino, consigliere eletto. A conti fatti siamo a cinque componenti.

    Rimangono, rimarrebbero secondo quanto stiamo ragionando, quattro postazioni. Che già cominciano a risultare un po’ strettini, perché, sempre a voler rimandare con la mente all’evolversi della candidatura, occorrerebbe trovare il giusto spazio ad Aldo Casalinuovo, più volte incensato con ringraziamenti da parte di Fiorita e Boccia per l’atto di generosità insito nel rinunciare alla sua personale candidatura.

    E poi c’è da considerare i desiderata delle liste facenti capo ad Antonello Talerico che, se è vero non ha proceduto all’apparentamento tecnico, sicuramente vorrà un riconoscimento concreto per l’appoggio politico pubblicamente espresso prima del ballottaggio. Esigenza che avrò basi più solide qualora si verificasse quanto si dice, circa il seggio supplementare a Officine, che ha fatto parte della sua coalizione. C’è già bello e pronto il nome, in caso. Non è tra i consiglieri eletti.

    Basteranno i due posti rimanenti a soddisfare le ambizioni di quanti hanno concorso all’affermazione delle due liste di maggior peso nella coalizione, ambedue direttamente riconducibili al sindaco eletto, ovvero Cambiavento e Mò? Ecco una bella domanda che non ha al momento una bella risposta. Perché non può che essere negativa. Ma alla quale, ahilui, Nicola Fiorita non può sfuggire.

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