La campagna elettorale estiva è in piena bagarre anche in Calabria

La riduzione dei seggi e rimodulazione dei collegi complicano la scena e rendono incerto il quadro delle candidature

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    La chiave per capire quanto le elezioni del 25 settembre influenzeranno, fino a sconvolgere, tutti gli assetti politici e amministrativi in Calabria, sta nella ‘confessione‘ di Roberto Occhiuto di qualche giorno fa, nei tempi non sospetti quando ancora la caduta di Draghi era un caso di scuola da considerare ma da esorcizzare: “dal primo giorno del mio mandato da presidente della Regione ho detto che avrei fatto l’uomo di governo e che mi sarei occupato soltanto dei problemi della Calabria, lasciando ai partiti le scelte in ordine ai candidati sindaco delle città».

    Però, però: “rimango un dirigente politico nazionale del centrodestra, ed è chiaro che mi impegnerò per le prossime elezioni politiche”. Ovviamente in funzione Forza Italia, e quindi in sintonia con il coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori e con il supervisore dell’area sud Francesco Cannizzaro. Un triumvirato che avrà sicuramente voce in capitolo ma non più di tanto, perché in Calabria più che nelle altre regioni la consueta sudditanza ai voleri romani si accentuerà in considerazione di due novità tra loro collegate: la riduzione dei parlamentari da eleggere – si passerà da 30 complessivi a 19 – e il rimodellamento dei collegi per Camera e Senato. Queste considerazioni, naturalmente, valgono sia a destra che a sinistra, in una situazione complicata dall’urgenza e dal precipitare della crisi che costringe i partiti a imprimere un’accelerazione improvvisa ai rapporti di coalizione e alle dinamiche interne, particolarmente confuse in Forza Italia dopo la crisi di rigetto attraversata da Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna (tra parentesi, i tre ministri del governo Draghi dei quali Occhiuto ha continuamente tessuto le lodi).

    C‘è grande trambusto nei partiti, in tutti, anche se le situazioni più difficili si vivono proprio in Forza Italia per le ragioni dette, nel Partito democratico perché di punto in bianco deve trovare un altro spazio di manovra dopo la chiusura del Campo largo e nel Movimento 5Stelle a rischio reale di disfacimento anche per la tegola/regola dello stop dopo i due mandati. Il centro destra riunisce il vertice a metà settimana per una prima sistemazione dei collegi in particolare per gli uninominali, martedì il Partito democratico riunisce la direzione, dedicata, secondo quanto dichiarato da Enrico Letta, alla strutturazione di una lista ‘aperta’ dei Democratici e Progressisti. In Calabria, in particolare, occorre pensare, a destra e a sinistra, così come nell’ancora nebuloso e smarginato Centro, con quali nomi affrontare la campagna per assicurarsi i 5 collegi uninominali e gli 8 seggi plurinominali della Camera e i 2 collegi uninominali e 4 seggi plurinominali del Senato. Mentre i seggi plurinominali sono unici per l’intera regione riunita in una sola circoscrizione, i collegi uninominali differiscono per le due camere. Le provincie di Cosenza e Crotone bastano per costituire il collegio senatoriale Uno; le rimanenti province di Catanzaro, Vibo e Reggio formano il collegio senatoriale Due.

    Dei cinque collegi uninominali per la Camera due sono interprovinciali (il collegio Uno la provincia di Crotone e la parte nord est della provincia di Cosenza, il Quattro la provincia di Vibo Valentia e il nord ovest della provincia di Reggio), il collegio Due comprende Cosenza e la rimanente provincia, il collegio Tre ricopre l’intera provincia di Catanzaro, mentre il Cinque ingloba la parte meridionale della provincia di Reggio, compresa la città. Insomma, un quadro del tutto nuovo con il quale dovranno fare i conti gli apparati e commisurare le forze i diversi aspiranti. In merito si possono già avanzare alcune previsioni.
    Centrodestra

    In Forza Italia certa la riconferma di Mangialavori e Cannizzaro, molto alta l’aspettativa per Flavia Caligiuri e Maria Tripodi. Mario Occhiuto, ex sindaco di Cosenza, fratello di Roberto, è dato come possibile novità. In Fratelli d’Italia due nomi su tutti: la coordinatrice regionale Wanda Ferro, deputata uscente, e Fausto Orsomarso, assessore regionale al Turismo. Potrebbe pensarci (ri-pensarci) Tilde Minasi, assessore regionale al Welfare. Difficile fare previsioni in casa Lega, stante l’attuale lacerazione tra Filippo Mancuso presidente del Consiglio regionale e Giacomo Saccomanno commissario regionale.
    Centrosinistra

    Nel PD tra i “nuovi” dovrebbero entrare in candidatura Nicola Irto segretario regionale e Carlo Guccione, ex consigliere regionale e responsabile sanità per il Sud. Aspirano anche il capogruppo Domenico Bevacqua e il consigliere Ernesto Alecci, così come aspettano riconferma Antonio Viscomi ed Enza Bruno Bossio. In attesa che il campo lettiano tracci i nuovi confini, il deputato uscente di Articolo Uno Nico Stumpo ha fatto sapere di essere pronto.
    Movimento 5Stelle

    Si è da poco riunito a Lamezia il “corpaccione” contiano consapevole dell’instabilità interna e della precarietà previsionale. Sono fuori per avere già assolto a due mandati Paolo Parentela e Federica Dieni. Tutti gli altri deputati e senatori uscenti, che non hanno seguito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dovrebbero fare parte della competizione elettorale.
    Centro

    È questa un’area in perenne strutturazione e continuo modellamento. L’ingresso nell’area di Lugi Di Maio aggiunge variabili a un quadro già molto puntinato, con Calenda, Renzi, Quagliariello e Toti e Mastella ad aggiungere variamente tono su tono. In Calabria non si può fare a meno di penare come possibili candidati in quanto uscenti al renziano Ernesto Magorno e alla dimaiana Dalila Nesci, mentre tra i nuovi prende piede il calendiano Carmelo Versace sindaco facente funzione di Reggio.

    Non allineati
    Ieri si è fatto risentire Luigi de Magistris che vorrebbe raccordare Verso l’Unione Popolare tutto ciò che si muove di non allineato compresi i duri e puri del ‘primo’ M5S. Chissà se Nicola Morra e Bianca Laura Granato sono interessati.     
      

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