Verso le politiche in Calabria: il quadro generale delle coalizioni

Il complicato meccanismo elettorale del Rosatellum, con particolare riferimento alla Calabria. Come si vota e le scadenze in calendario prima e dopo il voto

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    Dal punto di vista politico generale si va delineando il quadro entro il quale andremo al voto domenica 25 settembre – c’è ancora la possibilità che per favorire il voto ‘estivo’ si prolunghi la votazione alla mattinata del lunedì successivo -. C’è stato oggi l’atteso incontro tra le delegazioni del PD e di Azione/+Europa, guidate da Enrico Letta e Carlo Calenda che hanno sottoscritto l’accordo sia su linee generali di programma che su divisione dei collegi uninominali secondo percentuali soddisfacenti per entrambi ma in primo luogo per Calenda: il 70 per cento delle candidature nel maggioritario andrà al Pd, il 30 ad Azione. Nessun leader di partito in questa parte del meccanismo elettorale, né fuoriusciti nelle ultime settimane dal Movimento 5Stelle e da Forza Italia, e loro ingresso eventuale nei listini bloccati del proporzionale. Uno dei passaggi stretti della legge elettorale vigente, detta Rosatellum dal suo principale ispiratore, complicata e poco attrattiva, di cui diremo nel titanico tentativo di renderla meno ostica all’elettore comune. Fratoianni e Bonelli, leader di Sinistra Italiana e Verdi Europa, che insieme formeranno la lista cosiddetta “Cocomero”, si sono detti intanto ‘non vincolati’ dall’accordo raggiunto nel centrosinistra. Al momento il Movimento 5Stelle è in splendida – si fa per dire – solitudine, ugualmente riluttante di apparentamenti ma in riflessione tattica Italia Viva di Matteo Renzi che per essere attrattivo dovrebbe togliersi di dosso l’etichetta di colui che fa perdere agli alleati più voti di quanto ne apporti.

    Ieri, lunedì primo agosto si erano incontrati i leader della destra, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con analoghe finalità distributive e sbocchi leggermente divergenti sui programmi elettorali. Fratelli d’Italia avrà a disposizione 98 candidature (il 44,3 per cento, ne aveva chiesto il 50) in altrettanti collegi, Lega 70, Forza Italia insieme a UDC 42, gli altri partiti centristi (Noi con l’Italia di Lupi, Coraggio di Brugnaro, Italia al centro di Toti qualora scelga la riserva sulla coalizione, Noi di Centro di mastelliana memoria) 11.

    Si diceva della legge elettorale. Gli elettori voteranno per eleggere 400 deputati (di questi 8 nella circoscrizione estera) e 200 senatori (4 all’estero), 147 deputati nei collegi uninominali e 245 in quelli plurinominali su base proporzionale, 74 senatori nei collegi uninominali e 122 nei plurinominali su base proporzionale. Per la prima volta ha diritto di voto per entrambe le Camere chi ha raggiunto il 18° anno di età. L’elettore riceverà due schede, una per la Camera, una per il Senato. Su ciascuna troverà già stampati nome e cognome del candidato all’uninominale per ciascuna coalizione o singola lista e, nello spazio vicino e sottostante i nomi e i cognomi dei candidati nella lista bloccata nel collegio plurinominale proporzionale, non meno di 2 e non più di 4. Non sono ammesse preferenze e non è ammesso il voto disgiunto. Viene infatti considerato nullo il voto espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il nome del candidato nel collegio uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista il cui candidato non è collegato.

    Si può esprimere il voto tracciando un segno sul simbolo della lista, e in questo caso il voto viene trasferito anche al candidato nel collegio uninominale sostenuto dalla lista votata; oppure tracciando un segno sul nome del candidato nel collegio uninominale. In questo caso, se il candidato è sostenuto da una sola lista, il voto si trasferisce a questa. Se il candidato è sostenuto da più liste nell’ambito di una coalizione, il voto viene distribuito – tecnicamente si parla di ‘voto disperso’ – tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati da queste riportate nella circoscrizione.

    Da quel che si è detto, consegue che a fare da traino al risultato finale sono proprio i collegi uninominali, perché legge e meccanismo favoriscono le coalizioni e danno preminenza all’indicazione del candidato nel maggioritario. Da qui l’enfasi posta agli accordi tra i leader delle coalizioni sulla ripartizione dei collegi uninominali, dove viene eletto chi riporta anche un solo voto in più degli avversari.

    Assegnati i seggi del maggioritario, si passa all’attribuzione dei seggi nel proporzionale, secondo una ripartizione già stabilita circoscrizione per circoscrizione. Il Rosatellum prevede diverse soglie di sbarramento, al di sotto delle quali non si viene ammessi alla ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali. Non si accede se la singola lista non raggiunge il 3% dei voti a livello nazionale. La soglia di sbarramento per le coalizioni è del 10% a livello nazionale, sempre che ci sia al loro interno una lista che abbia superato la soglia-base del 3%. È per questo che partiti non sicuri di arrivare al 3% da soli sono portati a formare liste con altre forze politiche. In ogni modo, i partiti di una coalizione che prendono tra l’1 e il 3% riversano i loro voti proporzionalmente alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato la soglia del 3%. Sono persi i voti dei partiti che non arrivano all’1 per cento.

    Per la Camera il territorio nazionale è suddiviso in 28 circoscrizioni elettorali di dimensione regionale o infraregionale. I 245 seggi della quota proporzionale sono attribuiti in 49 collegi plurinominali costituiti all’interno delle circoscrizioni; fa eccezione la Valle d’Aosta, che è costituita in un unico collegio uninominale. Le 28 circoscrizioni corrispondono al territorio dell’intera Regione ad eccezione delle sei Regioni più popolose, il cui territorio è ripartito in quattro circoscrizioni nel caso della Lombardia e in due circoscrizioni nel caso di Piemonte, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia. Nelle circoscrizioni sono costituiti un numero di collegi uninominali pari ai tre ottavi del totale dei seggi da eleggere – con arrotondamento all’unità inferiore – ossia 146 collegi uninominali, a cui si aggiunge il collegio uninominale della Valle d’Aosta. I collegi uninominali sono ripartiti nelle circoscrizioni sulla base della popolazione. I confini dei collegi uninominali sono individuati dal decreto legislativo 23 dicembre 2020, n. 177 che ha ridefinito il numero e la dimensione dei collegi uninominali e plurinominali per le elezioni della Camera e del Senato, in attuazione della delega prevista dalla legge 51 del 2019. La Calabria, con 1.959.050 abitanti censiti nel 2021, di cui 5 nei collegi uninominali e 8 nel proporzionale desunto nell’intera circoscrizione regionale.

    Per il Senato il territorio nazionale è suddiviso in un numero di collegi uninominali pari ai 3/8 del totale dei seggi da eleggere nelle circoscrizioni regionali, che, tolte le disposizioni particolari per Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, li fanno corrispondere a 67 collegi uninominali nell’ambito delle circoscrizioni regionali, ripartiti proporzionalmente alla rispettiva popolazione. La Calabria ha 6 seggi senatoriali complessivi a disposizione di cui 2 nei due collegi senatoriali uninominali e 4 nel proporzionale come nell’unica circoscrizione regionale.

    Ultima osservazione riguardo alle scadenze temporali, al prima delle quali riguarda la presentazione degli elenchi elettorali per le circoscrizioni estere fissata per il prossimo 27 luglio.

    Entro domenica 14 agosto i partiti depositano al ministero degli Interni i simboli ufficiali da stampare sulle schede elettorali di Camera e Senato. Tra il 21 e il 22 agosto, i partiti presentano le liste elettorali definitive agli uffici centrali delle Corti d’appello.

    La prima seduta del nuovo Parlamento dovrà essere convocata entro il 15 ottobre, ovvero non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Ma si sa già che la prima riunione delle nuove Camere è fissata per giovedì 13 ottobre 2022.

     

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