De Magistris a Catanzaro: l’unica forza di sinistra è Unione Popolare

In piazza con Carlo Petitto e Piero Bevilacqua per dare voce a chi non l’ha

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    Appuntamento catanzarese in piazza Grimaldi con Luigi de Magistris e la sua Unione Popolare, nata da due mesi unendo Dema e Potere al Popolo e riuscita a superare di slancio il primo ostacolo, la raccolta delle firme. E riuscendo a incassare appoggi in quella parte dell’opinione pubblica internazionale alla quale più si sentono vicini, con il francese Jean Luc Melenchon di La France Insoumise e lo spagnolo Pablo Iglesias di Podemos venuti personalmente a testimoniare la loro convinzione che se c’è da votare a sinistra, deve essere per Unione Popolare. Lo dice d’altra parte lo stesso ex pm quando afferma, a proposito di utilità o meno del voto: “Sono d’accordo sul voto utile. L’unico voto utile e necessario è per Unione Popolare, l’unica alternativa al sistema e alle destre. Siamo l’unica forza di sinistra. Sul centrosinistra dico solo questo: Calenda ha rotto i rapporti con il Pd perché il Pd andava con Sinistra italiana e Verdi. Il Pd dice che ha fatto la coalizione con SI e Verdi ma dice che non governerà con SI e Verdi. Oggi Fratoianni dice che vuole governare con Calenda.

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    Quindi chi si riconosce nei valori di sinistra non può che votare l’unica forza pacifista, di sinistra, antifascista che vuole attuare i diritti, dare voce a chi non ha voce e agli oppressi, ovvero Unione Popolare”. In piazza de Magistris siede con lo storico catanzarese Piero Bevilacqua candidato all’uninominale Camera, Eleonora Forenza e Ines Caliò seconda e terza nel listino Camera dove egli occupa il primo posto, e Carlo Petitto numero tre nel listino proporzionale Senato.
    L’avvocato Petitto indossa da par suo un impeccabile completo con tanto di papillon. Nonostante ciò vuole si sente un po’ Robin Hood e vorrebbe tanto che Catanzaro diventasse la Foresta di Sherwood. D’altra parte Unione Popolare ha fatto tesoro dei cosiddetti ‘eventi corsari’. Spiega de Magistris: “Non è stata questa una campagna che ha consentito di girare a tappeto i territori come piace a me. Gli eventi corsari sono obiettivi da puntare in luoghi simbolo, per esempio proponiamo la cancellazione dell’alternanza scuola lavoro e siamo a Venezia per questo, abbiamo portato la solidarietà ai portuali di Genova che si sono rifiutati di far partire armi per l’Ucraina”.

    Ad Antonio Ingroia che proprio a Catanzaro due giorni fa lo aveva tacciato di incoerenza per essere nella stessa coalizione che propone l’abolizione del carcere duro per i mafiosi (Potere al Popolo, ndr), l’ex sindaco di Napoli risponde che “Unione Popolare è la forza che ha più chiara e netta la posizione contro la criminalità. Al di là delle parole, anche Berlusconi dice che è contro la mafia e la corruzione. Io per farlo in questa terra c’ho buttato il sangue c’ho rimesso la toga. Antonio Ingroia vive un momento di confusione politica. A lui dico che abbiamo al nostro interno delle forze che dicono si debba riformare il ‘fine pena mai’. Ma questo non sta nel programma, e se Ingroia leggesse il programma non lo troverebbe. C’è però nel programma carceri più umane per chi sta in carcere e ci lavora, la certezza della pena, la totale autonomia della magistratura contro la riforma Cartabia. Ingroia fa solo polemica conoscendomi tra l’altro molto bene”.

    Ne ha anche per i 5 Stelle che in Calabria candidano due ex magistrati di spessore e di larga fama: “Sicuramente è stata una scelta mirata candidare in Calabria dove noi abbiamo una storia molto netta. Ho stima e sono amico di Federico De Raho e Roberto Scarpinato. Se vanno in Parlamento faranno bene. Ma devo dire che la mia è stata una scelta più coerente, non riuscirei a candidarmi con un partito che mentre mi candida governa con il partito di Marcello Dell’Utri che secondo inchieste giudiziarie nasce proprio da trattative tra pezzi di Stato e Cosa nostra. Bravi magistrati, stimabili e in pensione, hanno scelto il listino bloccato e non partecipano ai dibattiti, come ho constatato in una trasmissione televisiva in cui De Raho non ha partecipato. Quando uno sceglie di fare politica devono accettare il dibattito”.

    Perché votare Unione Popolare, al dunque? “Perché – risponde prontamente Luigi de Magistris – sappiamo come tenere fuori i poteri mafiosi e corruttivi, i prenditori, quelli che con il denaro pubblico cementificano i rapporti della borghesia mafiosa con la politica e le istituzioni.  Poi abbiamo le idee chiare, come ripristinare i diritti fondamentali mettendo in primo piano la sanità pubblica, la scuola, il paesaggio, il dissesto idrogeologico. Occorre ridistribuire la ricchezza. Siamo fuori dal sistema, e solo quando lo sei puoi andare da Eni e togliergli gli extraprofitti.

    Appunto, sul piano dell’energia, tassare gli extraprofitti al 90 per cento, frutto della speculazione. I cittadini e le imprese non possono pagare per colpe non loro. Svoltare immediatamente sulla guerra, mettendo in piedi un dialogo altrimenti rischiamo una catastrofe non solo nucleare ma anche economica e sociale. Da sempre, come ho fatto con l’acqua a Napoli, gas ed energia devono tornare in mano allo Stato. Tutti ci criticano, ma proprio oggi la Germania ha annunciato la nazionalizzazione della prima azienda del Paese in questo campo”. È in maniche di camicia, Luigi De Magistris. Se avesse saputo dell’eleganza esibita da Carlo Petitto, dice, avrebbe curato di più l’outfit. 

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