Prestazioni ospedaliere, era necessario sospenderle? “Sì per evitare più contagi e più morti”

La risposta della professoressa Grambiale dell'Umg alla domanda del nostro lettore

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    Riceviamo e pubblichiamo la lettera della professoressa Daniela Grembiale che risponde alla domanda del nostro lettore sulla necessità di chiudere o meno tutte le prestazioni ambulatoriali dal 12 marzo…Era proprio necessario?

    Ecco cosa la risposta della specialista e docente universitaria dell’Umg:
    Egregio Direttore,
    ho letto la nota che le ha inviato un suo lettore e mi è venuto spontaneo rispondere.
    Sì, era proprio necessario.
    Il perché?
    La Lombardia ha continuato le attività ambulatoriali ed i ricoveri ordinari fino alla scorsa settimana ritrovandosi non solo il più alto numero di contagiati del nostro Paese e, purtroppo, con il maggior numero dei morti.
    Non aver adeguatamente bloccato le attività sanitarie non urgenti ha comportato che molte più persone positive asintomatiche si ritrovassero vicine nei mezzi di trasporto, nelle strade, nei negozi, nelle fabbriche e nelle sale d’attesa degli studi medici e degli ospedali, incrementando in tal modo il numero dei contagi, degli ammalati gravi e dei decessi.

    La Presidente Santelli è stata estremamente coraggiosa; ha bloccato tutte le attività molto prima che il governo centrale si decidesse farlo.
    Se il numero dei contagiati in Calabria, il numero dei ricoverati ed il numero dei deceduti, sono ancora contenuti, lo dobbiamo a questa donna.
    Personalmente ho continue quotidiani contatti con i colleghi lombardi e le posso assicurare che sono stremati e consapevoli di essere essi stati involontari diffusori del contagio. Se una regione come la Lombardia è andata in tilt, si immagini come potremmo esserlo noi nella nostra di regione dopo 10 anni di commissariamento.

    Il piano di rientro impostoci ci hanno letteralmente massacrati, ospedali chiusi, posti letto ridotti, assunzioni contingentate.
    Da medico, posso assicurarle che nonostante il COVID-19, si continua ad ammalarsi per altre patologie e che nessuno viene lasciato senza assistenza necessaria.
    Stia pure tranquillo il lettore e rimanga a casa come tutti coloro i quali lo possono fare.
    Cordialmente

    Prof.ssa Rosa Daniela Grembiale
    Rheumatology Research Unit
    Università “Magna Graecia di Catanzaro.

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