Primo pool di esperti in Italia contro malattie renali croniche

Aned e Ospedale Pugliese Ciaccio insieme per contrastare malettie per cui molti calabresi sono in dialisi


L’aumento esponenziale dell’insufficienza renale cronica impone una straordinaria attenzione sulla prevenzione e cura delle malattie incidenti con quella renale.

Nel 2015, in Italia è stato stimato che il numero di soggetti affetti da malattia renale cronica fosse approssimativamente 2.200.000 (3,66% della popolazione), tra questi 71.370 calabresi di cui 1500 già in dialisi.

Per frenare questa epidemia nefrologica, Aned e l’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro nella persona del nuovo direttore di presidio, dottore Gianluca Raffaele, hanno progettato di costituire un pool di esperti delle discipline aziendali i cui pazienti impatteranno con la malattia renale allo scopo di individuare strategia e modi comuni per prevenire o ritardare l’arrivo in dialisi.

Al progetto, primo in Italia, grazie alla disponibilità e nuova strategia aziendale richiesta da Aned e portata avanti con competenza e passione riconosciuta dal direttore Raffaele, si accompagna la realizzazione di un fitto programma di lavori:

  • Il progetto Aned “Un mondo senza dialisi”.
  • Dibattito pubblico su Alimentazione e Sport  
  • Il 14 marzo 2019, tenere aperto l’ambulatorio di nefrologia in occasione della Giornata 
  • Mondiale del Rene, per monitorare i cittadini disponibili a test gratuito della prevenzione renale e visita nefrologica. 
  • Incontro-confronto natalizio con i dializzati del reparto

Lo studio sulla prevenzione consentirà alla nefrologia e dialisi del più grande hub calabrese di mantenere il vessillo di grande area nella cura e gestione dei pazienti nefropatici dell’area centrale della Calabria, e non solo.

L’attuale speciale collaborazione tra Aned, Direzione di presidio ed esperti, siamo certi costituirà modello di riferimento anche per gli altri hub italiani. 

I componenti nazionali del Comitato Speciale Prevenzione sono stati spinti con forza ad applicare tale modello nelle  regioni pilota: Piemonte, Lazio, Toscana e Marche.
Per conseguire i migliori risultati nella prevenzione, qui in Calabria bisogna che anche la burocrazia regionale offra un incisivo servizio. Tale ppreoccupazione nasce da mancata applicazione sul territorio centrale della Calabria del PDTA di nefrologia, recentemente approvato e tanto caldeggiato dal Commissario Scura, arenatosi nei meandri della burocrazia regionale. Questo è indicativo delle vere cause che attanagliano la nostra sanità.