“Sul fronte del randagismo la Calabria è caduta in una sorta di immobilismo drammatico”

Gli animalisti contestano un modus non operandi task force e decreti inapplicati per i canili sanitari provinciali

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    «La gestione dell’emergenza randagismo in Calabria e’ stata ‘fallimentare’. A ben 7 mesi dal primo incontro tra le associazioni, il commissario Cotticelli e il responsabile della task force Grandinetti, le aspettative iniziali sono andate deluse e non si registrano passi avanti» lamentano il Movimento animalista della Calabria e la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che fanno capo a Michela Vittoria Brambilla, decidendo di dissociarsi dal «modus non operandi della task force’».

    «Piu’ volte – afferma la vicecoordinatrice regionale del Movimento, Cristina Valeri – abbiamo chiesto, in spirito di leale collaborazione, di poter partecipare alla definizione delle misure più adatte ad affrontare una situazione palesemente insostenibile, offrendo la nostra disponibilità e le nostre conoscenze. Abbiamo chiesto tutta la documentazione necessaria per presentare proposte sulla base delle norme effettivamente vigenti. Non ci sono state risposte o sono state comunque insufficienti».

    Secondo la Valeri «sul fronte del randagismo la Calabria è caduta in una sorta di immobilismo drammatico, al quale maldestramente si è cercato di porre rimedio tramite due Decreti del commissario ad acta, uno del 2015 e uno del 2018, che stanziavano nel complesso circa 1 milione di euro per l’operatività dei canili sanitari provinciali ma si sono rivelati inapplicabili e sono rimasti per lo più’ inapplicati», annunciando che «non siamo stati messi in condizione di collaborare. Percio’ abbiamo presentato istanza di accesso agli atti per conoscere le eventuali determinazioni prese e valutare le possibili azioni da intraprendere nell’interesse degli animali»

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