In tema di dispositivi di protezione individuale l’Asp di Catanzaro limita gli acquisti diretti e accentra anche le donazioni

Alla struttura complessa della farmacia ospedaliera il compito di interrogare prima la Protezione Civile

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    Poco propensa sia nel dare informazioni alla stampa, che ad essere citata nei vari comunicati di sigle ed associazioni nate attorno alla sanità, la battaglia al Covid -19 dell’Asp di Catanzaro ha un solo atto presente sull’albo pretorio aziendale. Il 9 aprile, infatti, la commissione straordinaria che guida l’azienda da settembre dava il proprio atto di indirizzo per quanto riguarda “materiali urgenti emergenza Covid-19”, palesando «la necessità di garantire una maggiore trasparenza circa le modalità di determinazione delle “differenza quantitative inventariali”, ed individuare idonee cautele in materia di approvvigionamento materiali, specie quelli di protezione individuale, utili a fronteggiare l’emergenza sanitaria».

    Mentre politica e mondo civico se la prendevano contro i sindaci, Regione e commissario del settore, l’azienda sanitaria accentrava in capo alla struttura complessa farmacia ospedaliera il compito di provvedere all’acquisizione e distribuzione dei dispositivi di protezione individuale.

    Tutte le richieste dei vari presidi (oltre alla medicina territoriale l’Asp ha competenza sugli ospedali di Lamezia Terme, Soverato e Soveria Mannelli) dovranno così essere inoltrate alla struttura complessa della farmacia ospedaliera guidata da Josè Francisco Aloe, che ha sede nell’ospedale della città della piana, la quale dovrà inizialmente verificare la disponibilità dei materiali presso la Protezione Civile Regionale, e solo in caso di richieste residue dovrà avanzarle alla struttura complessa provveditorato, economato e gestione logistica, che procederà all’approvvigionamento. Nessun acquisto emergenziale diretto quindi, ma trafila burocratica con un passaggio in più sottolineando che «nessun dipendente, nessuno organismo, nessun ufficio, nessuna struttura dell’Asp di Catanzaro potrà provvedere direttamente o autonomamente all’acquisizione dei materiali in argomento, senza previa autorizzazione scritta anche a ratifica – ove riguardino forniture di somma urgenza indifferibili- della direzione generale».

    Anche le numerose donazioni private arrivate, sia in forma di strumenti che di finanziaria, non avranno un vincolo preciso ma entreranno nella dotazione totale aziendale, con la struttura lametina che ogni mattina entro le 9 dovrà riferire via Pec di eventuali nuovi ingressi ed uscite dal magazzino.

    In fondo all’atto amministrativo si passa così ad un quadro riassuntivo, aggiornato all’9 aprile, di quali e quanti siano quindi i Dpi a disposizione dell’Asp:

    • mascherine chirurgiche 4500
    • mascherine Fpp2 150
    • mascherine Fpp3 2100
    • tute 200
    • calzari 500
    • tamponi 2800
    • guanti 400
    • occhiali 300

    Meno preciso, nonostante le indicazioni parlino espressamente di voler dare maggiore traspara, il quadro all’8 aprile dato come esempio per quanto riguarda la provenienza del carico e l’assegnazione di quanto andato in scarico: nel primo caso si ci affida a ditte rinominate con colori (la protezione civile rimane tale per 500 unità, “vivile” per altre 300), nel secondo a dottori numerati.

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