Il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Lamezia Terme ricerca donatori di plasma tra i guariti dal Covid 19

Al centro un protocollo di studio sugli anticorpi

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    Il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Lamezia Terme ricerca donatori di plasma tra i guariti da infezione di Covid 19. Possono donare i pazienti precedentemente affetti da infezione da SARS-CoV-2, guariti da almeno 14 giorni e che abbiano eliminato il virus, secondo la definizione contenuta nel documento del Consiglio Superiore di Sanità del 28 febbraio 2020.

    L’avviso compare sul sito stesso dell’Asp di Catanzaro (il centro lametino è il riferimento per la provincia, con le altre aziende sanitarie ad aver individuato propri laboratori), informando che «chiunque sia a conoscenza di cittadini guariti da questa infezione, che vogliono contribuire alla cura dei malati gravi presenti e futuri, sono invitati a contattare il nostro Centro».

    Nell’attuale fase di studio si rimarca che «il plasma dei guariti da Covid19 contiene importanti livelli di anticorpi utilissimi per la cura dei pazienti in fase di peggioramento delle condizioni. E’ necessario raccogliere il plasma per sperimentare e validare il trattamento con plasma iperimmune in pazienti con infezione Covid-19, già oggetto di sperimentazione in Cina».

    L’attività è stata autorizzata dalla Regione Calabria tramite un protocollo di “Studio interventistico per valutare l’efficacia e la sicurezza del trattamento con plasma iperimmune in pazienti con infezione Covid-19 in forma severa” per contribuire a confermare con i dati di sperimentazione la validità del trattamento, ed applicare in futuro su scala più ampia attraverso la produzione industriale di plasma o di gamma-globuline iperimmuni

    L’utilizzo di una terapia a base di plasma iperimmune nel trattamento delle infezioni da SARS-Cov-2 si reputa che «potrebbe rappresentare un presidio terapeutico molto promettente, in quanto consentirebbe di sfruttare l’immunità sviluppata dai pazienti guariti che presentino elevati livelli di anticorpi contro il coronavirus nel plasma, per trattare il peggioramento delle condizioni dei pazienti con infezione in fase attiva».

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