Raffaella Barbaro, ingegnere clinico catanzarese allo Spallanzani: per la sperimentazione del vaccino anti- Covid.

Con passione e abnegazione ha messo in campo la sua professionalità per contribuire a salvare vite lontano dalla sua terra

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    Quando lavori con dedizione, passione, sacrificio e lo fai consapevole di mettere la tua professionalità a servizio degli altri, non puoi che sentirti appagato. Se poi hai l’onore di poter lavorare nel team che persegue il grande obiettivo della lotta contro il Coronavirus, quello della ricerca, sperimentazione e produzione del vaccino,  la soddisfazione è tanta e le fatiche, se pur notevoli, vengono lasciate alle spalle. E questa è l’emozione che ha provato Raffaella Barbaro, ingegnere clinico catanzarese che si occupa della gestione del Parco Tecnologico dell’Istituito Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” e che ha ricoperto un ruolo chiave nell’intenso e incessante lavoro medico- scientifico. Dovrebbe partire già a Luglio la sperimentazione sul vaccino contro il Coronavirus messo a punto dall’istituto che, fin dal primo momento di emergenza, è stato in prima linea con la sua grande equipe di medici, infermieri, tecnici e amministrativi impegnati a contrastare l’epidemia. L’ingegnere catanzarese può dirsi soddisfatto di aver dato un grande contributo a questo lavoro di squadra tutto italiano e apprezzato a livello mondiale.

    La straordinarietà dell’emergenza in atto ha reso ogni cosa più stringente e abbiamo dovuto lavorare con ritmi serrati per allestire in tempi record un edificio di alto bio – contenimento

    Un ruolo di dirigenza strategico quello ricoperto da Raffaella che, dall’inizio dell’emergenza, si è occupata del potenziamento e dell’allestimento dei posti letto di terapia intensiva dell’istituto romano, provvedendo alla dotazione dei macchinari in un continuo confronto con la Regione Lazio e la Protezione Civile: “L’istituto è da sempre impegnato nella cura delle malattie infettive ma la straordinarietà dell’emergenza in atto ha reso ogni cosa più stringente, abbiamo lavorato con ritmi serrati per allestire in tempi record un edificio di alto bio– contenimento, un vero esempio a livello europeo – ha detto l’ingegnere – visto il ruolo chiave svolto dall’istituto e la nostra costante attenzione, non abbiamo mai sofferto della carenza di macchinari per l’assistenza dei pazienti Covid e abbiamo provveduto a realizzare un’area apposita per la sperimentazione del vaccino che partirà a breve.” La sperimentazione di fase 1, infatti, accoglierà i cittadini volontari sani, sui quali verrà sperimentato il vaccino, in quest’area apposita che Raffaella e i suoi colleghi hanno realizzato seguendo i rigidi protocolli dettati dall’AIFA.

    Abbiamo lavorato insieme, condiviso difficoltà ma non ci siamo mai scoraggiati, operando sempre in sintonia. Credo che proprio questo abbia fatto la differenza

    “Sono orgogliosa di far parte di questa squadra, abbiamo lavorato duramente nel rispetto dei ruoli ma siamo anche riusciti ad andare oltre – ha spiegato – abbiamo lavorato insieme per tantissime ore, condiviso le difficoltà ma non ci siamo mai scoraggiati, operando sempre in sintonia e credo che sia stato proprio questo a fare la differenza.” Senza sosta, per tutti questi mesi, l’equipe dello Spallanzani, in cui gran parte della componente femmine riveste ruoli di grande responsabilità sia nel settore medico che in quello tecnico e di ricerca, ha saputo distinguersi e correre dietro al suo obiettivo da conquistare nel più breve tempo possibile: “Per me è stato un periodo intenso, sono moglie e madre e se ce l’ho fatta devo dire grazie ai miei genitori e a mio marito, non è stato semplice perché il lavoro ha assorbito gran parte del mio tempo ma è stata un’esperienza forte sia sul piano professionale che umano. Mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito e stanno contribuendo alla ricerca – ha aggiunto – un grazie particolare va al Direttore Generale Marta Branca.”

    Sono orgogliosa di rappresentare la città di Catanzaro nella squadra dello Spallanzani e questo mi ripaga dei sacrifici fatti per lo studio e per l’avvio del mio percorso professionale

    Passione, sacrificio e forza di volontà sono state le parole che hanno accompagnato Raffaella e suoi colleghi in questi lunghi mesi, la motivazione li spinge ora ad andare avanti senza esitazione. Ad un passo dall’avvio della sperimentazione la giovane professionista può iniziare a tirare somme: con passione e abnegazione ha messo in campo la sua professionalità ma anche il suo essere donna, madre, moglie, non rinunciando mai alla sua umanità per contribuire a salvare vite lontano dalla sua terra: “Sono orgogliosa di rappresentare la mia città nella squadra dello Spallanzani e questo mi ripaga di tante cose – ha concluso – Stare lontana da Catanzaro ha comportato tante rinunce ma questa esperienza mi ha ripagato dei sacrifici fatti per lo studio e non solo. Tutto questo mi rendere fiera come professionista e come donna. Sono lieta di essermi impegnata con costanza e lucidità e l’ho fatto sempre tenendo ben presente una cosa: la consapevolezza di lavorare per contribuire a salvare vite.”

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