Tumori: sit in donne davanti alla Cittadella: riconoscere Breast Unit

Questa mattina davanti alla sede della Regione: "Le Breast Unit, che in Calabria sono già tre, siano istituzionalizzate a livello regionale"

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    “Chiediamo che le Breast Unit, che in Calabria sono già tre, vengano riconosciuti a livello regionale. Non chiediamo altro, ma non vogliamo più parole.
    Perché le donne che hanno il cancro, che lo hanno avuto, che lo avranno, visto che la malattia non si ferma, abbiano la speranza di curarsi qui in Calabria nelle Breast Unit che verranno istituzionalizzate”. È quello che hanno dichiarato alcune donne davanti alla Cittadella Regionale a Catanzaro, riunite proprio per chiedere alla nuova Giunta di “allinearsi a quelle che sono le direttive europee, ratificate dall’Italia che aveva dato come scadenza a tutte le Regioni il 31 dicembre del 2016”.
    In attesa che giungesse la vela che ritrae una immagine più grande le presenti hanno mostrato la foto di 300 volti di donne in bianco e nero. “Si tratta – ha spiegato Vittoria Tolomeo, presidente dell’associazione Ardos – di donne che sono state malate o che ancora lottano con il cancro al seno dal quale nel 98% dei casi si può guarire, ma in quel due per cento ci sono malate croniche che necessitano di cure specifiche”. Cure che per la delegazione “possono essere garantite tranquillamente dalle Breast Unit calabresi che stanno operando in tal senso, curando almeno 150 casi all’anno di cancro al seno, per cui all’incirca 500 donne, anche senza l’istituzionalizzazione di una legge regionale. Quindi noi ci chiediamo come mai la Regione non ha agito ancora?”.
    In Calabria le donne che si ammalano in genere sono intorno alle 1.500 ogni anno “per cui – ha spiegato Vittoria Tolomeo – le altre 1000 probabilmente cercano di migrare verso il nord dove pensano di trovare migliori eccellenze, quando poi l’eccedenza ce l’abbiamo in casa. Avere le Breast Unit in Calabria, quindi a casa nostra, è un valore aggiunto e qualcosa che ci aiuta nella accettazione della malattia, nel proseguimento, perché nelle Breast Unit, esiste un pool multidisciplinare di professionisti e la donna viene seguita fin dalla prima diagnosi, dal momento dello screening, e da lì fino alla completa guarigione, perché di cancro si può guarire”.

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