Dimissioni commissari sanità in Calabria, Pitaro: “Intervenga il ministro”

Il consigliere regionale: "Particolarmente intollerabili i contrasti, che si susseguono da più legislature, tra Commissario e Regione"

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    “Sono dimissioni-disfatta, quelle del vertice della Struttura commissariale, che giungono – afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro (G.misto) –  quando la sanità più fragile del Paese avrebbe maggiore bisogno, specie di fronte all’impennata dei contagi, di una governance responsabile, competente e dialogante con le istanze più rappresentative della società calabrese”.
    Aggiunge Pitaro: “Debiti alle stelle nelle varie aziende sanitarie e, a quanto si capisce, fuori controllo, inefficienze burocratiche e impossibilità, nonostante l’abnegazione di medici e infermieri, di garantire ai calabresi prestazioni dignitose. Una sfilza di fallimenti che vanificano da anni l’articolo 32 della Costituzione e che adesso esigono dal Ministero della Salute un suo intervento risolutivo, diretto ed autorevole, visto che la Regione al momento brancola nel buio”.
    Per il consigliere regionale sono “particolarmente intollerabili i contrasti, che si susseguono da più legislature, tra Commissario e Regione, se solo si pensa agli inadempimenti relativi al Programma operativo per la gestione dell’emergenza da Covid-19 (previsto dal ‘Cura Italia’) da cui dipende la ratifica del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera (il documento che prevede l’aumento dei posti di terapia intensiva e sub-intensiva da 140 a 280) finanziato dal ‘decreto Rilancio’. Contrasti – conclude Pitaro – che spesso impediscono di capire persino dove si annidino responsabilità, insufficienze e lacune, e che possono avere un esito o individuando commissari dalle competenze universalmente riconosciute oppure consentendo che le funzioni di commissario siano esercitate dalla Presidente della Regione”.

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