Ha curato il cancro col Metodo di Bella, Tribunale Catanzaro: “Ssn si accolli la spesa”

Sentenza per certi aspetti rivoluzionaria a favore di un protocollo terapeutica che fu bocciato negli anni 90. "Il paziente ha avuto remissione della malattia"

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    La terapia antitumorale denominata Metodo Di Bella sia pagata al paziente dal servizio sanitario nazionale. Questo in sintesi è previsto dalla sentenza per certi versi rivolizionaria prounincata dal Tribunale Civile di Catanzaro. Una pronunciamento che ha avuto è stata avendo una certa eco tra gli estimatori della terapia antitumorale del professore Luigi Di Bella (nella foto, scomparso nel 2003), basata soprattutto sulla somministrazione della somatostatina, bocciata negli anni 90 dall’Istituto Superiore di Sanità dopo una sperimentazione da più parti contestata, e riabilitata in parte sono negli ultimi tempi.

    La decisione firmata dal presidente del collegio Francesco Aragona risale al 23 novembre scorso.

    La sentenza – come riferito dal quotidiano il Resto del Carlino – ha accolto la richiesta di un malato oncologico il quale, a fronte dell’inefficacia, nel suo caso, delle prescrizioni terapeutiche offerte dalla medicina ufficiale, ha seguito il ’Metodo Di Bella’, ottenendo come si legge nel dispositivo “una remissione completa della malattia”, come evidenziato dall’ultimo “referto Pet del 16.01.2020”. La persona in questione è affetta da un tumore alla coda del pancreas diagnosticato nel 2017. Di fronte a questi risultati, il collegio di giudici che inizialmente si era riservato ha accolto il diritto alla fruizione gratuita del Multitrattamento Di Bella.

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